Galoni Incontinenti alla deriva
2018 - Goodfellas
C’è la delicatezza, la sensibilità, la vita dei sognatori e le disillusioni della società odierna. Tutto questo è Incontinenti alla deriva, il nuovo, emozionante disco di gaLoni.
Seguendo il filone tracciato da Greenwich e da Troppo bassi per i podi, il cantautore romano torna con un disco che è la prosecuzione dei precedenti, dall’inconfondibile suono folk con canzoni che descrivono il nostro presente e mantenendo sempre alto il suo tratto ormai distintivo che lo rende uno dei cantautori più interessanti della nostra scena musicale.
Undici canzoni in cui ognuno di noi può ritrovare un pezzo di sé o del proprio quotidiano, in cui perdersi tra le note e canticchiare qualche ritornello è assicurato, così come versare qualche lacrima di emozione pura ascoltando canzoni come Stachanov, di un’intensità disarmante ed un piano che risuona nell’anima, o Banksy fatta di leggerezza, fragilità e intrisa di sogni.
Come ogni cantautore che si rispetti gaLoni non ci fa perdere il contatto con la nostra realtà con canzoni che la descrivono perfettamente, sia nel bene che nel male. E allora ecco che la disilluzione del sogno americano diventa L’america è una truffa; i vaccini e l’odio verso i migranti finiscono ne I sistemi binari.
Come scritto nel comunicato stampa Incontinenti alla deriva è un disco che tira le somme, riflette sulle anomalie del periodo storico attuale e sulla omologazione del tempo. “Difficilmente riusciremmo a distinguere un 2004 da un 2013 - spiega gaLoni -. Oltre alla moda, al costume, all’arte, al cibo o al suo modo di vivere, l’uomo è riuscito a massificare anche il tempo. Contrariamente al secolo scorso, quando gli eventi storici particolari, le innovazioni artistiche, le resistenze culturali riuscivano a dare una identità ad ogni singola pagina del lunario”.
Incontinenti alla deriva è il disco più bello di gaLoni, carico di grande emotività e della sua grande capacità di descrivere il presente, riuscendo a farlo in un modo ancora più incisivo e travolgente rispetto ai lavori precedenti. Imperdibile.
Seguendo il filone tracciato da Greenwich e da Troppo bassi per i podi, il cantautore romano torna con un disco che è la prosecuzione dei precedenti, dall’inconfondibile suono folk con canzoni che descrivono il nostro presente e mantenendo sempre alto il suo tratto ormai distintivo che lo rende uno dei cantautori più interessanti della nostra scena musicale.
Undici canzoni in cui ognuno di noi può ritrovare un pezzo di sé o del proprio quotidiano, in cui perdersi tra le note e canticchiare qualche ritornello è assicurato, così come versare qualche lacrima di emozione pura ascoltando canzoni come Stachanov, di un’intensità disarmante ed un piano che risuona nell’anima, o Banksy fatta di leggerezza, fragilità e intrisa di sogni.
Come ogni cantautore che si rispetti gaLoni non ci fa perdere il contatto con la nostra realtà con canzoni che la descrivono perfettamente, sia nel bene che nel male. E allora ecco che la disilluzione del sogno americano diventa L’america è una truffa; i vaccini e l’odio verso i migranti finiscono ne I sistemi binari.
Come scritto nel comunicato stampa Incontinenti alla deriva è un disco che tira le somme, riflette sulle anomalie del periodo storico attuale e sulla omologazione del tempo. “Difficilmente riusciremmo a distinguere un 2004 da un 2013 - spiega gaLoni -. Oltre alla moda, al costume, all’arte, al cibo o al suo modo di vivere, l’uomo è riuscito a massificare anche il tempo. Contrariamente al secolo scorso, quando gli eventi storici particolari, le innovazioni artistiche, le resistenze culturali riuscivano a dare una identità ad ogni singola pagina del lunario”.
Incontinenti alla deriva è il disco più bello di gaLoni, carico di grande emotività e della sua grande capacità di descrivere il presente, riuscendo a farlo in un modo ancora più incisivo e travolgente rispetto ai lavori precedenti. Imperdibile.
