Galoni Cronache di un tempo storto
2023 - Freecom Hub / Amor fati
“Diversamente dai lavori precedenti - spiega Galoni nel comunicato stampa che accompagna il disco - ho scelto prima il titolo dell’album e poi ho cominciato a scrivere le canzoni. Volevo cimentarmi in una narrazione quasi giornalistica, che raccontasse di alcuni accadimenti che hanno segnato questi anni. Poi nel corso della stesura mi sono accorto che stavano uscendo fuori anche le mie di cronache, quelle più intime, quelle di un tempo storto, un tempo che andava raddrizzato.”
Ed è proprio dalle sue cronache, quelle del cuore, che Galoni riabbraccia il suo pubblico, con il singolo Mare magnum, ossia la fine di una storia, ma anche il momento per rendersi conto delle opportunità mancate. Abbraccio che si era avuto anche ai tempi del lockdown con L’esercizio fisico di piangere, canzone uscita durante la pandemia e che ritroviamo anche in questo disco di inediti.
Un disco che rappresenta una piccola porzione di mondo e di piccoli universi a sua volta, in cui ogni canzone racchiude un microcosmo pronto a svelarsi verso dopo verso. E così si inizia con un viaggio in tram alla ricerca instancabile di un amore sfuggito (Patrimonio dell’Unesco), per poi riflettere sul tempo che ci sfugge tra le dita (In mezzo alla fretta), passando dalle riflessioni sul ponte Morandi (“certi ponti non collegano la risposta all’esigenza al massimo congiungono il profitto all’occorrenza”, Sui piani alti di un palazzo). E ancora la vita ad incastro de Le rovine di Pompei e le tragedie del canale di Sicilia di Come il cobalto negli iPhone: “tu non sei che un clandestino, il destino per te è un clan/ che ti punta la pistola alla schiena/ si va dove si può, in fondo al tunnel c’è un falò/ si sta come si può, come il cobalto negli iPhone”.
Undici canzoni che scivolano via dritte, tra pugni sullo stomaco, battiti di cuore, lacrime e piccoli sorrisi, ovvero tutto quello che potreste provare ascoltandolo. Il tutto condito con la voce profonda di Emanuele Galoni e quel suo modo malinconico di raccontare le cose, senza troppi giri di parole e con profondità come solo i cantautori di razza sanno fare. Impossibile perderselo.