Gabriella Martinelli La pancia è un cervello col buco
2018 - Autoprodotto
Gabriella, cresciuta in un paesino della provincia di Taranto ed appassionata del teatro canzone, spicca, con la sua voce colma di personalità, tra le nuove artiste del cantautorato italiano femminile. Vanta parecchia gavetta alle spalle. Suona come busker in pub, festival e teatri d’Europa. Nel 2013 partecipa a The Voice Of Italy in Onda su Rai2. Prende parte al “Come to My Home”, progetto nato in Africa per mescolare arti, culture e nazionalità di tutto il mondo. Tra il 2014 ed il 2018, vince Musicultura, il Premio Bindi, il Premio Botteghe D’autore per la miglior interpretazione, il Premio L’artista che non c’era; apre il concerto di Hindi Zahra al Teatro Parioli di Milano; è ospite, insieme a Renzo Rubino, della rassegna Cantautori in canottiera diretto da Bianco.
Dopo il suo album d’esordio Ricordati di essere felice, uscito nel 2015, per l’etichetta Toto Sound Records, Gabriella Martinelli approda al suo secondo disco La pancia non è un cervello col buco: otto canzoni autoprodotte, scritte di getto in presa diretta, senza tempo e senza seguire meccanismi comandati né precisi. Secondo Gabriella, il potere risiede nella pancia e ad essa lascia la scelta. Si tratta di un progetto cantautorale frutto di minuziosa ricerca e consolidata cultura in ambito musicale ed espressivo, che incrocia stili e generi diversi, seppure in un intreccio sempre ben calibrato, che non eccede mai. I brani creano un disegno originale, variegato e profondo, a tratti folle. Sono tante le sue sfumature: reggae, rock, punk e blues; samba, tango, jazz e gipsy; musica francese e canzone italiana d’autore. I giri di accordi sono ricercati, i testi raffinati e pieni di significato. Gabriella ci regala una voce, che è, allo stesso tempo, calda e cristallina, dolce e decisa, incisiva, espressiva, teatrale.
Testi e musiche sono della cantautrice. Il disco è prodotto ed arrangiato dalla stessa, con la collaborazione di: Paolo Mazziotti al basso, Andrea Jannicola alle chitarre, Alessandro Marzi alla batteria, Andrea Libero Cito al violino, Erika Scorza e Salvo Corallo ai cori. Il pianoforte nell’ottava traccia è di Nicola Guida con l’intervento di Camille Blanc. Registrato da Gianluca Siscaro presso il Village Recording Studio. Mixato e masterizzato da Dario Giuffrida presso il Lowmix Studio di Michele Lombardo. Artwork e grafica sono a cura di Antonio Sileo, in arte Pronostico, che regala, con i suoi disegni, un’identità alle donne protagoniste del disco.
La pancia è un cervello col buco racchiude otto brani, dal sound minimale ma deciso, nate da viaggi, ascolti, incontri, confronti, amicizie e fantasia. Casimira, La pancia è un cervello col buco, In una tazza di caffè, La vagabonde, sono le tracce che, più a pieno, rispecchiano l’anima del disco. Casimira, con un procedere incalzante, fa un tenero viaggio samba nella leggerezza, dove la fantasia è un’arte di pasticceria che fonde i desideri con le debolezze, la realtà con l’impossibile. La pancia è un cervello col buco spiega, in stile reggae, come l’intestino sia il nostro secondo cervello, lavorando in modo autonomo nel fissare i ricordi legati alle emozioni e nel segnalare gioia e dolore. Il rock-blues di In una tazza di caffè è dedicata a Mary, che fa la dura, non ama le conversazioni, legge il suo domani e cerca “la sua America” in una tazza di caffè, ama ma non dice, legge e dorme poco. La vagabonde richiama la musica francese, e racconta la storia di Jeanne Baret, vagabonda libera e innamorata dell’amore, il motore del mondo. La prima donna ad aver circumnavigato il globo, travestita da uomo, per seguire l’uomo che amava. Il brano si chiude con l’intervento di Camille Blanc.
La pancia è un cervello col buco è un album intenso, un viaggio, condotto con stile netto ed inconfondibile, attraverso otto storie, una ricetta da gustare in ogni suo ingrediente.