Festival Voci per la Libertà Una canzone per Amnesty, 17° edizione
2015 - Associazione culturale Voci per la libertà / Materiali musicali
A presentare l’edizione 2015 della manifestazione ecco uscita la compilation con il meglio della passata edizione, che potete trovare gratis in tutti i banchetti dell’associazione, con grandi nomi della canzone italiana (come l’opening affidata a Max Gazzè) e i finalisti del premio Amnesty.
Dopo le delicate atmosfere di Atto di forza, scritta a quattro mani dai fratelli Gazzè sul tema della violenza sulle donne, c’è spazio per il vincitore del Premio Amnesty 2014 Emergenti, Mud. Il cantautore, all’anagrafe Michele Negrini, presenta due brani, quello vincitore del Premio dello scorso anno, Metti che un giorno ti svegli, accompagnato da un video che lancia la compilation oltre che il suo nuovo disco D’amore e di fango e l’ottimistica Un punto dentro all’universo.
Cullati dalle note di Mia figlia infinita dei Perturbazione, contenuta nel loro ultimo Musica X, si arriva alla doppietta dei Villazuk, vincitori del premio della giura per Come si passa, che propongono la canzone più struggente dell’intero disco, la ballata in dialetto calabrese Si guarda fora, una commovente riflessione sulle condizioni dei carcerati dal punto di vista di quest’ultimi.
Un altro “ospite” importante, Fabio Cinti, introduce i Marmaja con la sua Dicono di noi. Storia di Qui, brano che ha permesso al gruppo di vincere il premio della giuria popolare, è un forte affresco sulla tortura , tanto limpido quanto Dharamsala dei Fleurs des Maladives, trascinante pezzo rock sulla condizione della repressione cinese in Tibet, a cui affiancano la tiratissima Medioevo, title track del loro ultimo disco.
Ultima finalista del premio Amnesty emergenti presente nel disco è Anna Luppi, che affronta con la sua Piccola ballata dell’infibulazione un tema difficile scagliandosi contro una delle pratiche disumane più diffuse nel mondo. A farle compagnia in chiusura di compilation, i big Levante, Nadia & The Rabbits e Giorgio Barbarotta, tutti artisti che hanno suonato come i Perturbazione e Fabio Cinti alle serate del Festival Voci per la libertà.
Amnesty è riuscita a condensare in sedici canzoni un fortissimo messaggio, lo stesso che accompagna le azioni e le battaglie dell’organizzazione internazionale da ormai più di cinquanta anni, dimostrando che la musica può riuscire a far riflettere ancora su temi importanti ed essere impegnata.