Don Antonio Don Antonio
2017 - Santeria / Audioglobe
E’ veramente una attività instancabile e senza pause quella di Gramentieri , che dimostra il suo grande amore e la passione a 360 gradi per la musica, e che gli permette di realizzare e/o partecipare a progetti sempre di grande qualità, dove fa emergere il suo talento e la sua professionalità come compositore, musicista, arrangiatore e produttore, in una visone della musica che è quella della condivisione delle esperienze, di un fare musica senza confini e barriere, che rendono Antonio Gramentieri una figura di riferimento a livello internazionale per tutti gli appassionati della buona musica.
Ed è così anche per questo suo lavoro solista, Don Antonio, 14 brani per poco più di trenta minuti, registrato in Sicilia allo Zen Arcade con la collaborazione di Cesare Basile e terminato nella sua Romagna .
Nel disco ci sono i suoi collaboratori di una vita, Christian Ravaglioli, Denis Valentini, Francesco Valtieri e Diego Sapignoli, c’è il grande artista siciliano Cesare Basile con alcuni dei suoi abituali musicisti, Hugo Race, Terry Lee Hale ed altri, per un lavoro di grande suggestione, fortemente cinematografico, che ci porta ad accarezzare molteplici profumi musicali, partendo dalle radici, la sua amata Romagna, e attraversando il Messico, l’ovest degli Stati Uniti, il Mediterraneo, l’America Latina, i Balcani, l’ Africa e i paesi arabi.
Ti sembra di essere in un posto mentre ascolti un brano e un attimo dopo ti trovi in un altro luogo, grazie ad un sound che è una sorta di “wall of sound “ multi etnico di grande impatto, che rompe i muri, annulla le distanze geografiche e avvicina i diversi stili musicali, con l’utilizzo di molti diversi strumenti, anche se predominano comunque le chitarre, i fiati e le tastiere.
Sera è una preghiera laica, un talking blues, un brano affascinante, molto evocativo e intimo cantato da Hugo Race, Amorcantando è una cumbia, musica popolare, canto e danza colombiana, decisamente sensuale e passionale, miscelata con sonorità cinematografiche anni ’70, mentre Baballo è un momento di puro divertimento e ritmo, tra ye-ye e twist anni ’60, che si “stacca” totalmente dal resto del lavoro.
Notevole la bellezza e la dolcezza acustica di Alma, con il suo lento incedere, una sorta di “Bolero” etnico, Soukana è veramente trascinante ed invita a ballare tra ritmi mediterranei e caraibici e una deliziosa melodia che ritorna in continuazione, e non si può non segnalare Mestizo, forse il brano migliore del disco, con il rif suggerito da Cesare Basile, il dobro di Terry Lee Hale, brano ricco di strumenti, di suoni lussureggianti, di sfumature e ritmi ipnotici che mi hanno ricordato certe cose dei Quintessence, band inglese dei primi anni ’70 che miscelava jazz, rock psichedelico, prog e musica indiana.
Ottimo esordio, quello che ci aspettavamo da Antonio Gramentieri , un vero e sincero artista, un grande artigiano della musica, che non divide ma unisce musicisti e musiche diverse tra loro, un artista di cui, più che mai in questi tempi effimeri, abbiamo fortemente bisogno .
Decisamente consigliato.