Davide Solfrini Luna Park
2015 - New Model Label
Dieci nuove composizioni dove accanto alle sonorità di matrice Rock -Americana si affiancano momenti di elettro-pop e new wave in stile anni ottanta.
Testi che raccontano con amarezza ed ironia storie di individui, di infanzia e gioventù, di speranze, di frustrazioni, di sogni e speranze deluse, di solitudine, di rimpianti con qualche raro momento dedicato all’amore.
C’è a volte un contrasto tra il tono dei testi, che denotano una disillusione e nostalgia latente, e la musica che risplende di una luce diversa.
Cenere è il brillante inizio con sonorità rock classiche tra nostalgia e ricordi del passato, la title-track Luna Park, ispirata da un manoscritto inedito di Emiliano Michelini, si snoda tra ritmi dance ed elettro-wave, Bruno, storia di un tossicodipendente, è un grido straziato e disperato, Mi piace il blues, il singolo di lancio di questo lavoro, tra blues, noise e psichedelica e un bel riff, è sicuramente uno dei momenti migliori del disco con il monologo di un disadattato e la sua storia di solitudine urbana .
Ci sono anche momenti più intimi e delicati come in Ballata, storia di un amore giovanile tra folk e rock, e Mai più ogni cosa, intensa ed emozionante ballata di amore e di perdita.
Da segnalare anche Lavanderia, altra storia di solitudine urbana raccontata con ironia e che sembra uscita da un lavoro di Giancarlo Frigieri, un altro bravo cantautore, Elvis brano visionario e cupo, tra ricordi dei bei tempi del rock’n’roll e il grido disperato “pagate meglio il DJ” e la conclusiva Ci vuole tempo, ballata elettroacustica che ricorda Angelo Branduardi e che anche nel titolo è forse la risposta al caos, ai ritmi di questa vita moderna.
Davide Solfrini in questo album ha voluto fare quasi tutto da solo suonando diversi strumenti come chitarre, elettriche ed acustiche, piano, tastiere, con un numero molto limitato di collaboratori quali Gabriele Palazzi Rossi e Francesco R. Cola alla batteria, Paolo Beccari all’armonica ed Omar Bologna alla chitarra.
Un lavoro con diverse sfaccettature e momenti non tutti dello stesso spessore, con un’alternanza tra momenti di canzone d’autore ed altri decisamente di stampo pop, che confermano comunque il buon livello di scrittura e le potenzialità di Davide Solfrini, che aspettiamo però ad un ulteriore passo in avanti .