David Bromberg Big Road
2020 - Red House
Big Road nella prima tiratura in CD vede accoppiato un DVD splendido che vede il nostro raccontare della ragion d'essere di questo disco affiancato proprio da Campbell. E poi ci sono cinque pezzi che si possono ascoltare anche sul CD, che riprendono la band nel momento in cui viene esguito in studio. Trentacinque minuti deliziosi. Il CD è tra i lavori più belli usciti quest'anno. Basta ascoltare l'iniziale, e spettacolare, title track, un pezzo di Tommy Johnson che viene rivisitato da Bromberg e dai suoi musicisti in maniera fantastica. Il Blues del pezzo originale, risalente alla fine degli anni Venti del secolo scorso, quando Johnson incise in un paio di anni una ventina scarsa di pezzi che fanno parte del suo repertorio, viene rivisto con profonde infusioni di Country e dove i fiati punteggiano la canzone dandole un groove fantastico. Just because You Didn't Answer è uno slow Country di grande effetto, mentre se volete una perfetta Country song dovete arrivare alla successiva George, Merle & Conway, dedicata chiaramente a George Jones, Merle Haggard e Conway Twitty, tre figure gigantesche, a diverso titolo nell'ambito di un genere che, almeno nel nostro non è mai riuscito ad andare oltre alla sparuta schiera di appassionati.
E se fino ad ora avevamo avuto di che deliziarci, quando inizia un PEZZO FORMIDABILE (!!!!) come Diamond Lil si capitola definitivamente. Qui siamo di fronte ad un capolavoro assoluto. Tutto è perfetto: da un piano commovente per bellezza, seguito dalle chitarre che si sovrappongono, con organo e violini che impreziosiscono la canzone. "A man should never gamble More than he can stand to lose" è il bridge che inchioda l'ascoltatore lasciandolo stupito dinnanzi a tanta bellezza. Sono oltre 10 minuti di contemplazione dove l'unica cosa che è apparsa nella mente di chi scrive questo pezzo è la frase di Oscar Wilde che afferma che La musica è l’arte che è più vicina alle lacrime e alla memoria. Ed in effetti è così perchè le lacrime sono di commozione di fronte a così tanta espressione d'arte, e la memoria riporta a guardare oltre la patina del tempo a quando su Demon in Disguise apparve questo pezzo. Era già splendido allora, e adesso eccolo palesarsi a quasi cinquant'anni di distanza con la consapevolezza di chi sa che non farà prigionieri.
Il resto del disco,Who Will The Next Fool Be? (di Charlie Rich) divaga in territori che ci portano tra il Jazz ed il Blues con i fiati che assurgono al ruolo di attore co protagonista. Take This Hammer di Leadbelly diventa un pezzo di puro bluegrass, mentre la finale Roll On John (che Bromberg ha imparato da John Herald quando era membro dei Greenbriar Boys), chiude un album che arriva a sfiorare il capolavoro. Merce rara al giorno d'oggi.