David Bromberg

live report

David Bromberg Capitol Theatre Port Chester NY

28/01/2022 di Marcello Matranga

Concerto del 28/01/2022

#David Bromberg#Americana#Bluegrass & Old Time #Steve Earle #Bettye Lavette #Larry Campbell #Teresa Williams

Cinquant’anni di carriera sono un traguardo di tutto rispetto, che molti dei musicisti che abbiamo imparato ad apprezzare e seguire fin da quando eravamo ragazzi, raggiungono in questi anni che, avversati da una pandemia ancora lungi dal potersi definire debellata, costringono a limitare l’attività live. In tempi “normali” un evento del genere avrebbe potuto essere un buon pretesto per andare dall’altra parte dell’oceano per assistervi direttamente. Oggi non è più così, ma, pur con limiti evidenti, la tecnologia permette di sopperire, assistendo in streaming ad eventi di tale portata. Pagando un ticket un prezzo onestissimo, di 23 Euro è stato possibile assistere a show come quello dello scorso 28 gennaio al Capitol Theatre di Port Chester NY.  Sul palco la David Bromberg band al completo. Ad accompagnare il leader, Mark Coshgrove, chitarre, mandolino e voci, Nate Grower, fiddle, mandolino, chitarre, voci, Josh Manusky, batteria, Suavek Zaniesienko, basso, la spettacolare triade ai fiati, ovvero Birch Johnson, trombone, Jon-Erik Kellso alla tromba e Matt Koza, sax, clarinetto e flauto, ed un trio femminile di backing vocale come Nancy Josephson, Natalee Smith e Kathleen Weber.

Serata speciale si diceva all’inizio per celebrare una carriera sontuosa, ricca di gran bei dischi pieni di gusto e fascino, impreziosita da una setlist di grande livello, cui, in molti brani si sono affiancati alcuni musicisti di grandissima caratura come John McEuen, ovvero uno dei fondatori della Nitty Gritty Dirt Band, Larry Campbell e Teresa Wiliams, Bettye Lavette, Steve Earle. Insomma un vero e proprio “parterre de roi” che ha accompagnato David nelle varie canzoni impreziosendone le varie performance. Apertura dello show affidata ad un classico dell’artista, ovvero Sloppy Drunk, che ricordo di aver ascoltato la prima volta sul doppio album How late’l Ya Play Till. This Month porta subito il concerto sul versante blues, e lo stesso dicasi per Why Are People Like That? tratta dal repertorio di Muddy Waters (apriva l’ottimo Woodstock Album). E dopo un inizio del genere, ecco arrivare Nobody’s, sempre una cover, personalmente la ricordo su un vecchio disco di Linda Rondstadt, Silk Purse, ma il pezzo è scritto da Gary White musicista della band di Jerry Jeff Walker. Big Road è l’opening track dell’omonimo album uscito un paio di anni fa, e, ad oggi, ultimo lavoro pubblicato di Bromberg (bootlegs esclusi). In questa prima parte di concerto spiccano tre cover di altissimo livello come As Tears Go Passing By di Fenton Robinson ma che molti probabilmente ricorderanno in Born Under The Bad Sign di Albert King, una Driving Wheel di di David Wiffen semplicemente meravigliosa e toccante, e l’immortale Mr.Bojangles di Jerry Jeff Walker, eseguita accompagnandosi a John McEuen.

Da li in poi è un susseguirsi di veri e propri colpi al cuore dovuti all’esecuzione di pezzi che sono diventati parte del patrimonio comune di chi ama un certo tipo di musica. E allora ecco susseguirsi My Sweaty Went Away di Bessie Smith che si fregia della splendida coppia on stage formata da Larry Campbell e Teresa Williams, Things Have Changed (Bob Dylan) e Wonderful World di Sam Cooke con ospite la straordinaria Bettye Lavette, ed i brividi che provoca il sempre immenso Steve Earle che alza il sipario con Ain’t Nobody’s Daddy Now (era su Terraplane), scuote gli animi con Take A Whiff On Me di Leadbelly, apparendo poi, insieme a tutti gli altri ospiti, nella closing track che sarà una commovente Such A Night (titolo mai così appropriato) che vede i musicisti uscire uno alla volta col teatro che scandisce il tempo battendo le mani. Una serata formidabile che spero possa trovare riscontro in una pubblicazione su CD o DVD. Sarebbe il degno omaggio ad una carriera fantastica, ed un bellissimo regalo per tutti coloro che non hanno potuto assistere a questa magica serata.

Cala il sipario su uno show di rara bellezza, mentre una lacrima di commozione scende sul viso del vostro cronista. Segno del tempo che passa, ma, sopratutto, di emozioni che la musica riesce ancora a dare.