Boris Savoldelli Insanology
2007 - BTF
Da allora Savoldelli ha messo a fuoco le sue capacità aumentando esponenzialmente quantità e qualità del proprio canto fino ad arrivare a questo esordio solista.
“Insanology” è un disco quasi esclusivamente di sola voce: il lavoro compiuto sulle corde vocali è enorme sia a livello di composizione che di arrangiamento. Siamo ovviamente distanti dalle formazioni vocali più o meno sanremesi, che hanno fatto fortuna nelle classifiche della musica leggera italiana.
Il territorio su cui si muove Savoldelli è assai più elaborato e non è fuori luogo definirlo avanguardistico. Prova ne sono la presenza in un paio di tracce del grande Marc Ribot ed anche l’arredamento a dir poco ricercato che si nota nell’artwork a sottolineare la personalità spiccata dell’autore.
Mark Murphy, Demetrio Stratos e Frank Zappa potrebbero essere ospiti in quella sala immortalata all’interno del cd. Non è un’esagerazione accostare artisti di questo calibro ad un musicista ancora sconosciuto dal momento che ognuno dei tre ha in qualche modo partecipato al disco: chi regalando un proprio brano (Murphy), chi indicando la via con le proprie sperimentazioni vocali (Stratos) e chi dimostrando come si possa portare avanti una ricerca artistica in modo dissacrante e affatto convenzionale (Zappa).
È infatti evidente quanto Savoldelli combini una tecnica d’alta professionalità con un’attitudine ironica e divertente che rende godibile l’ascolto. Merito di testi provocanti che vestono alla perfezione la figura dell’interprete. E merito soprattutto di una destrezza nell’assemblare anche con l’ausilio di un looper parti armoniche e ritmiche al limite della maniacalità.
A rendere pimpante la scaletta ci pensano poi una serie di pezzi che saltano dal funk al pop alla ballata con inserti di rap (“Circlecircus”), di musica da chiesa (“Moonchurch”), di latino-cubana (“Mindjoke”) e di funk-rock (la hendrixiana “Crosstown traffic”).
Ad un primo ascolto c’è il rischio di trovarsi con la testa che gira attorno ad un succedersi senza pausa di voce, voci e vocals: Savoldelli d’altronde fa ruotare tutto con una spinta egocentrica, eppure riesce ad evitare l’effetto centrifuga grazie alla notevole padronanza e al dileggio di sé stesso.
“Insanology” dimostra che si possono ottenere buoni risultati applicando ma anche irridendo categorie e teorie.