Still Some Light Part 1<small> [<strong>Ristampe</strong>]</small>
Rock Internazionale • Songwriting

Bill Fay Still Some Light Part 1 [Ristampe]

2022 - Dead Oceans

18/01/2022 di Laura Bianchi

#Bill Fay#Rock Internazionale#Songwriting

Si dice "artista di culto", si chiama Bill Fay: pianista, cantautore, poeta, titolare di un disco di esordio fulminante, l'eponimo Bill Fay che aveva fatto pensare, per l'ennesima volta, a un nuovo Dylan, anche se in realtà Fay si è sempre sentito più vicino al conterraneo Drake, per l'approccio lo-fi e un'inquietudine, che, col senno di poi, lo rende antenato di certo cantautorato indipendente.

Fay si avvicina ai settant'anni, ha vissuto alterne vicende, discografiche e umane, ma la Dead Oceans ha pensato di rendergli omaggio con Still Some Light Part 1, il primo volume di una raccolta di brani, che ripresentano demo degli album degli anni ’70 e home recording del 2009, sottolineandone la brillante attualità e la bravura compositiva. 

Così, i cultori del genere possono tornare a immergersi nelle atmosfere scure e rabbiose di Time Of The Last Persecution, sottolineate da una linea chitarristica potente e lisergica, e subito dopo risentire la profonda spiritualità di Plan D, dal canto sospeso fra Dylan e Cohen, mentre i neofiti scopriranno quanta psichedelia si trovi nell'incedere ipnotico di Backwoods Maze o di I Will Find My Own Way Back, sorta di spoken word con un ossessivo riff di pianoforte, sottolineato da una chitarra lacerante.

A impressionare però non sono solo i brani sorprendentemente contemporanei, nella loro energia rock blues, ma anche le ballate più intime e poetiche, sorrette dal piano di Fay che non sbaglia una nota, nel lanciare messaggi profondi e immaginifici, come nella splendida Laughing man, nel cui breve testo cogliamo una perla di autentica poesia:  Spying out the humour/ Playing with breezes you do not understand / Time will discreetly arrange / That no more shall be seen of you.

La raccolta inoltre ha il pregio di restituirci intatto lo spirito profetico di alcuni testi di Fay, che inquietano per la loro lucida analisi della modernità, del potere, della progressiva disumanizzazione del Novecento, come in Pictures Of Adolph Again, di cui vale la pena rileggere il testo quasi per intero: You're wrong, you're wrong /Throw down your cards / You're wrong, you're wrong / If you say Adolf he won't come / OK deny representation / By leaders of all nations / But have you got, have you really got / Anyone to replace them? (...) Christ or Hitler? Christ or Vorster? Christ or all the Caesars to come?

E, se non vogliamo soffermarci sui testi, cogliamo comunque l'intensità di brani come Tell It Like It Is, in cui il dialogo fra chitarra, pianoforte e voce diventa un augurio, un viatico e una quotidiana, prosaica utopia nelle parole di Fay, vibranti di emozione: Peace be in your sight and in your seeing / Peace be in their bikes and in their door keys / And peace be in your team losing / And in your dustbin that blew away / But tell it like it is...

Attraverso i decenni, la ricchezza del messaggio di Fay arriva dritta al cuore. E questo è un altro dono della grande musica.


 

Track List

  • Backwoods Maze
  • The Sun Is Bored
  • There&rsquo;s A Price Upon My Head
  • Time Of The Last Persecution
  • Plan D
  • Sing Us One Of Your Songs May
  • I Will Find My Own Way Back
  • Love Is The Tune
  • Laughing Man
  • Arnold Is A Simple Man
  • Just To Be A Part
  • Inside The Keeper&rsquo;s Pantry
  • Pictures Of Adolph Again
  • Tell It Like It Is
  • Release Is In The Eye
  • Dust Filled Room
  • I Hear You Calling

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