Bill Evans Intermodulation
1966 - POLYGRAM RECORDS
La collaborazione con Jim Hall non parte nella primavera del 1966 con le registrazioni di questo album, ma ben sette anni prima in occasione del progetto discografico “Undercurrent”, pubblicato solo nel 1962, forse di minore impatto rispetto a “Intermodulation”. Qui, infatti, i due viaggiano lungo il filo di una sincronizzazione melodica e mentale straordinaria, parlano sottovoce con i loro strumenti; si ascoltano e si rispondono, in un dialogo che coinvolge l’ascoltatore e lo rende partecipe di una storia. Un racconto che comincia riprendendo Cole Porter con “I’ve got you under my skin” e passa sul finire del disco per la solare “Jazz samba” di Claus Ogerman, mostrando come si possa ottenere una carica di swing decisa pur senza una sezione ritmica, soprattutto in questi due brani dove i due mostrano tutta la loro carica propulsiva.
Ci sono anche “My man’s gone now” della coppia George & Ira Gershwin e la bella “Turn out the stars” dello stesso Evans, unite nello stesso patos dal tocco delicato di cui sopra. Segue “Angel face” di Joe Zawinul: lenta, cupa e brillante, come la luce lunare che si accompagna al brano di Jim Hall che chiude il disco, “All across the city”.