Bill Evans In Good Company
2012 - Native And Fine Records
Bill Evans vive ad Albany, California, tra i suoi santini ispirativi ama indicare Sonny Osborne, J.D. Crowe, Alan Munde, Tony Trischka e Bill Keith; oltre ad essere l’autore di “banjo for dummies”, uno dei più popolari banjo-book nel mondo, è protagonista di diversi dvd didattici sull’argomento ed è un ricercato insegnante e studioso dello strumento. In aggiunta alla principale attività di insegnante e divulgatore e musicista live, compare in vari album di amici e allievi più o meno noti; al suo attivo come leader ha qualche titolo tra i quali indichiamo Let’s Do Something… (2009) in coppia con Megan Lynch (contenente una luminescente cover della morrisoniana Into The Mistic); Bill Evans Play Banjo (2001); Native And Fine (Rounder, 1996); Bluegrass Intentions: Old As Dirt e Due West: These Boots.
In Good Company arriva ora nei nostri lettori, è un dischetto tutto sommato piacevole, prevalentemente dedicato agli appassionati del genere bluegrass; forse un po’ troppo puntigliosamente rigoroso, ma ineccepibile sotto il profilo dello stile.
A parte tre tracce il resto è tutto strumentale, ma i motivi d’interesse non mancano: i musicisti che partecipano a questo lavoro sono dei talenti stellari (da qui il titolo “In Buona Compagnia”) e per i fans dei Fab Four ci sono anche quattro tracks avvinghiate in uno stimolante Beatles-medley.
Iniziamo subito ad indicare chi sono i principali partner presenti nel cd: Mike Marshall (mandolin), Darol Anger (violino), David Grier (guitar), Todd Phillips (bass), Tashina Clarridge (violino), Tristan d’esecuzione inoppugnabile; subito dopo è la volta di Walk To The Water, un ottimo esempio di progressive bluegrass, alle spalle di Evans troviamo qui gli Infamous Stringduster al completo, l’intreccio di parti strumentali complesse e multiformi e le voci ben impostate fanno di questo pezzo un propugnatore portante di cos’è oggi il new-grass-style.
Nel traditional Follow The Drinkin’ Gourd c’è Tim O’Brien, bouzouki e led vocal, è una song che pulsa di vita e di storia & avventura e proprio Tim sa imprimergli il giusto incentivo. La spigliatezza di Big Chief Sonny e la scintillante Dakota ci catturano con l’avvinghiarsi delle loro trame strumentali, con un susseguirsi di assoli e traboccanti cascate di note: un giro sulle montagne russe new acoustic.Clarridge (violino, cello), Stuart Ducan (violino), Rob Ickes (dobro), Matt Flinner (mandolin), Missy Raines (bass). Distance Between Two Point apre le danze, è un buon brano che mischia ipersensibilità e una pulizia E’ la volta della festa grass firmata Lennon/McCartney con Mother Nature Son / You’ve Got To Hide Your Love Away / Lucy In The Sky With Diamons / A Hard Day’s Night, tutte quattro in soddisfacenti trasposizioni strumentali, sfiziosamente suggestive e stimolanti. Nell’incantevole On And On sono presenti i Joy Kill Sorrow ed emerge la voce diafana di Emma Beaton mentre la conclusiva Say You’re Never Lonely In Louisville ha sofisticati sapori jazzy crepuscolari, tenebrosi come una notte senza luna.