Bachi Da Pietra Quintale
2012 - La Tempesta Dischi/Venus
Suoni che tendono alla saturazione e al riempimento degli ambienti. Corde incandescenti e magnetiche. Rock scollato dal presente e protratto allo stato primordiale; aspro, spogliato d’orpelli e ridondanze: ridotto all'osso. Quasi un ossimoro. Difficile da descrivere.
Servono orecchie pronte al vaffanculo e alla redenzione, dacché prima si rimane inebetiti, poi attratti e definitivamente conquistati. Succi (voce e chitarra) è personalità sulfurea, Dorella (batteria) roccia granitica; insieme danno vita a un vortice che cattura entro una rete di ferro e ruggine.
Haiti traccia immediatamente le coordinate. Brutti versi è una canzone di un… mediatore creditizio alle prese con un pessimo cliente; martellante e insistente, apre la strada alla straripante poliritmia di Coleotteri, brano che lascia il segno, il primo che marchia le sinapsi: "Sei libero, coleottero, di essere come ti vogliono!".
Fessura rappresenta un'escursione in territori simil-rap. Esperimento riuscito che a tratti ricorda i murales anni '90 di bande urbane quali Sangue Misto, Casino Royale e Almamegretta.
BARATTO@BACHIDAPIETRA.COM, scritta come la leggete, contenuta nei dischi omaggio per noialtri critici della domenica e nella versione digitale, è un vero e proprio manifesto contro il download selvaggio che rende quasi sterile l'esercizio - intellettuale, professionale, costoso e faticoso - di chi si "ostina", nonostante tutto e tutti, a inventare musica.
Enigma, Mari lontani, Sangue sono tutti passaggi meritevoli di attenzione in grado di spezzare le esigue certezze di una materia magmatica e plasmabile all'infinito come il rock (e la pietra). I Bachi lo hanno capito benissimo, rinnovandosi, rimanendo fedeli alla propria indole, mutando in continuazione.
Stupiscono e convincono in virtù di un eccesso programmato e di un istinto selvaggio domato da un'intelligenza artistica encomiabile.