Bachi Da Pietra Necroide
2015 - La Tempesta / Tannen Records
Un disco nero, potente, possente, che avanza con passo quasi funereo andando a battere percorsi ben poco commerciali. Il segno di una crescita di disco in disco che li ha portati a schiudersi e a rivelare man mano una natura forse più vicina alle influenze che avevano da giovani artisti alle prime armi. Un disco che pesca a piene mani dal metal di inizio anni '80, dai Motorhead, dai Venom, ma che comunque strizza l'occhio alla tradizione della musica italiana, tanto che loro stessi definiscono questo disco un black metal cantautorale. Perché anche andando a spingere sull'acceleratore riescono a mantenere una loro poetica sia nell'approccio musicale, sia nei testi, mai lasciati in secondo piano rispetto alla musica.
E i primi due brani di questo lavoro suonano come un inno alle intenzioni, Black Metal il mio Folk e Slayer & The Family Stone indicano la via intrapresa dal duo Succi-Dorella. Metal sia, ma con le proprie radici ben in vista. Fascite Necroide è un omaggio a Jeff Hanneman degli Slayer ( altra band influenzante per questo lavoro) scomparso nel 2013. Per gli standard di Necroide, Virus del male è una sorta di ballata, con un incedere decisamente più rallentato e un accento poggiato principalmente sul testo. Ma è nel finale che il disco sembra quasi prendere fuoco. Il trash di Feccia Rozza, il pesante Doom di Cofani Funebri e l'incendario riff punk-metal di Danza Macabra che odora tantissimo di Motorhead.
Il sesto lavoro in studio dei Bachi da pietra ribadisce quanto il duo sia tra le più versatili band dell'ultimo decennio in Italia, una band capace di cambiarsi, anche radicalmente, e non sbagliare comunque un colpo. E con Necroide ci regalano forse il capitolo migliore di tutta la loro carriera.