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Giulio Bianchi Si è spento Giulio Bianchi, visionario animatore musicale
Giulio Bianchi, che si è spento a 63 anni dopo una grave e lunga malattia degenerativa, apparteneva senza dubbio al secondo gruppo. Nato e vissuto a Olgiate Comasco, paese a metà strada fra Como e Varese, era un provinciale atipico: curioso, attento e aperto a ogni influenza musicale, purché fosse di qualità, fin da giovanissimo aveva manifestato un'autentica passione per gli artisti folk rock, e, appena gli si era presentata l'occasione, aveva fatto di tutto per contattarli e portarli a suonare in zona.
Nacquero così dalla sua forza visionaria importanti rassegne musicali, che richiamavano a Olgiate un foltissimo pubblico, grazie alla bravura degli artisti coinvolti.
Con Musica in collina gli appassionati videro arrivare in zona giganti come Dave Alvin, Joe Ely, John Trudell, Mary Gauthier, Mick Taylor, Richard Thompson, Dave Alvin, Vincenzo Zitello e tantissimi altri.
E furono anni splendenti di vitalità culturale, fermati per sempre negli scatti di Bianchi (che era anche ottimo fotografo) e nelle interviste che gli artisti gli concedevano per la rivista locale Dialogo, di cui era redattore e animatore.
La sua competenza lo portò anche a scoprire e sostenere i primi passi nel mondo della musica di un gruppo destinato a cambiare la prospettiva della musica folk lombarda e non solo: i De Sfroos, che aprirono un concerto di Joe Ely, mettendosi così in luce presso un vasto pubblico.
Anni vissuti come un tesoro prezioso, irripetibile e indimenticabile, grazie alla tenacia e alla signorilità di un vero agitatore gentile, quieto custode della musica di qualità.
Chi ne saprà raccogliere l'importante eredità?