Marco Spagnoli e Stefano Senardi

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Marco Spagnoli e Stefano Senardi Il documentario Pino Daniele - Nero a metà ancora nelle sale nei prossimi giorni

07/01/2025 di mescalina.it

#Marco Spagnoli e Stefano Senardi

Grandissimo successo per il documentario "Pino Daniele – Nero a metà", scritto da Marco Spagnoli e Stefano Senardi, che in soli 3 giorni di programmazione al cinema (4-5-6 gennaio) ha ottenuto oltre mezzo milione di incassi e quasi 60.000 spettatori. E, grazie all'incredibile risultato e al grande riscontro da parte del pubblico, il documentario rimarrà al cinema anche nei prossimi giorni (qui la nostra recensione).

"Anche questa mattina, sono qua a leggere la corrispondenza straordinaria, decine e decine di messaggi che sto ricevendo attraverso i social da gente molto conosciuta ma anche e soprattutto da parte di persone che non ho mai incontrato in vita mia. Sono commosso di quanto il valore profondo, direi sentimentale, e la nostra partecipazione affettuosa e competente sia stata percepita e apprezzata da un numero così grande di persone che come noi hanno amato e amano Pino Daniele la sua grande storia umane musicale.

In poco più di un'ora e mezza, siamo riusciti a trasmettere la bellezza e l'intensità umana e artistica di uno dei più grandi artisti del nostro tempo" - spiega Stefano Senardi, autore del documentario e protagonista del racconto di Pino Daniele - Nero a Metà - "Sono felice di aver potuto dare spazio a così tante persone e artisti che sono stati vicini a Pino Daniele e che si sono espressi con grande sincerità regalandoci un contributo unico e originale sule origini di questo grande artista, cosa che mi pare non era mai stata fatta in precedenza. Sono anche contento di aver dato spazio anche a qualche giovane artista e alla città di Napoli, particolarmente bella illuminata dalla musica di Pino Daniele. Mai come in questo momento sono consapevole della fortuna di aver incontrato artisti come lui e aver potuto comunicare la gioia e la mia passione per la musica a così tante persone".

Il regista e coautore del documentario, Marco Spagnoli, osserva "Non solo le persone sono andate a vedere il film, ma ci hanno anche voluto raggiungere sui Social. Abbiamo ricevuto decine di messaggi da parte del pubblico che ci ringraziava per averlo emozionato e commosso raccontando Pino Daniele e Napoli attraverso un punto di vista originale e inedito. Un onore e una grande occasione di commozione per tutti noi nel condividere questo immenso senso di affetto per Pino Daniele e il suo lavoro" - Marco Spagnoli conclude "Tra i tanti messaggi che mi hanno più colpito e preso anche un po' alla sprovvista c'è quello di una signora napoletana che abita nel Nord Est che, pur soffrendo di claustrofobia e non andando, in genere, con piacere al cinema, non solo è andata a vederlo, ma ha affrontato un viaggio di sessanta chilometri ad andare e sessanta a tornare pur di 'incontrare' cinematograficamente il suo idolo Pino Daniele. Non abbiamo, quindi, parole sufficienti per ringraziare lei e tutte le persone che hanno scelto di trascorrere questi giorni di festa andando a vedere Pino Daniele – Nero a Metà".

Questo il commento di Fidelio, produttori del docufilm: "Il desiderio più grande di chi produce audiovisivi è di raggiungere un pubblico per condividere l'emozione del racconto che i produttori immaginano solo su carta e trasformano poi in immagini e suoni. Oggi che il nostro film ha conosciuto il suo pubblico, sentiamo di ringraziare gli autori Spagnoli e Senardi, i partner di Eagle Pictures e tutti gli spettatori che sono usciti e usciranno dalla sala cinematografica commossi dopo aver ritrovato uno dei più grandi musicisti italiani".

Il documentario, interamente girato a Napoli, ha la voce narrante e la consulenza musicale di Stefano Senardi ed è prodotto da Daniele Basilio e Silvio Maselli per Fidelio e da Roberto Proia per Eagle Pictures.

Produttori esecutivi sono Francesca Andriani e Guglielmo D'Avanzo, organizzatore generale Carmine Daniele.

Direttore della fotografia è Gianluca Rocco Palma, il montaggio è affidato a Jacopo Reale.

Il montaggio del suono è affidato a Marco Furlani, mentre le musiche originali all'interno del documentario sono di Pasquale Catalano.