live report
The Winstons Roma, Largo Venue
Concerto del 30/11/2024
intervista) in azione. Dopo l'interessante set di apertura di Black Snake Moan, con brani come Fire, i The Winstons salgono sul palco come se guidassero uno yellow submarine.
Inizia il viaggio in un suono ora psichedelico ora maestoso, ma sempre estremamente curato, partendo da Break The Seal o Vinegar Way. E poi ci sono brani decisamente scoppiettanti, come Check it out o Never Never Never.
Roberto Dell'Era (Rob Winston) si rivela un frontman mattatore: una chicca sono i suoi aneddoti, che, quando iniziano a tendere al volo pindarico, vengono fermati da un commento ironico di Enrico Gabrielli (Enro Winston). Anche se sarà proprio lui a raccontare con dovizia di particolari (anche a causa del tempo necessario a Rob per accordare la dodici corde) come è nata Song for Mark, dedicata a Mark Lanegan, in ricordo di una bellissima e serena giornata passata assieme. Osservatore attento e divertito è Lino Gitto (Linnon Winston) alla batteria.
Vedendo i The Winstons dal vivo emergono chiaramente due cose. La prima, anche scontata magari, è che sono dei musicisti grandiosi. Stando in prima fila viene quasi da studiarli, dal tocco di Gitto anche a mani nude, alla versatilità di Gabrielli che passa dalle tastiere al flauto al sax alla scioltezza con cui Dell'Era sembra un tutt'uno con il suo basso. La seconda è che sono veramente una band. Nel senso che non c'è un componente predominante. Le tre voci si succedono in modo calibrato, ogni nota di ogni strumento ha il suo posto e non sovrasta l'altro. Ciascun musicista è il vertice di un triangolo, che non a caso domina la copertina di Third. Il lato di ogni triangolo è l'energia che si scambiano, l'armonia che ne emerge dando colore all'interno.
Da vedere per credere, e da rivedere per riaffermarlo.
TOUR
- 6 dicembre Bologna, Locomotiv Club
- 14 dicembre Colceresa (VI), Revolution Live Club
- 20 dicembre Palermo, I Candelai
- 18 gennaio - Cesena, Vidia Rock Club (riprogrammazione data 16 novembre)
Foto di Daniele Di Mauro
Tre personaggi (citando la definizione dello stesso Enrico Gabrielli in un'Inizia il viaggio in un suono ora psichedelico ora maestoso, ma sempre estremamente curato, partendo da Break The Seal o Vinegar Way. E poi ci sono brani decisamente scoppiettanti, come Check it out o Never Never Never.
Roberto Dell'Era (Rob Winston) si rivela un frontman mattatore: una chicca sono i suoi aneddoti, che, quando iniziano a tendere al volo pindarico, vengono fermati da un commento ironico di Enrico Gabrielli (Enro Winston). Anche se sarà proprio lui a raccontare con dovizia di particolari (anche a causa del tempo necessario a Rob per accordare la dodici corde) come è nata Song for Mark, dedicata a Mark Lanegan, in ricordo di una bellissima e serena giornata passata assieme. Osservatore attento e divertito è Lino Gitto (Linnon Winston) alla batteria.
Vedendo i The Winstons dal vivo emergono chiaramente due cose. La prima, anche scontata magari, è che sono dei musicisti grandiosi. Stando in prima fila viene quasi da studiarli, dal tocco di Gitto anche a mani nude, alla versatilità di Gabrielli che passa dalle tastiere al flauto al sax alla scioltezza con cui Dell'Era sembra un tutt'uno con il suo basso. La seconda è che sono veramente una band. Nel senso che non c'è un componente predominante. Le tre voci si succedono in modo calibrato, ogni nota di ogni strumento ha il suo posto e non sovrasta l'altro. Ciascun musicista è il vertice di un triangolo, che non a caso domina la copertina di Third. Il lato di ogni triangolo è l'energia che si scambiano, l'armonia che ne emerge dando colore all'interno.
Da vedere per credere, e da rivedere per riaffermarlo.
TOUR
- 6 dicembre Bologna, Locomotiv Club
- 14 dicembre Colceresa (VI), Revolution Live Club
- 20 dicembre Palermo, I Candelai
- 18 gennaio - Cesena, Vidia Rock Club (riprogrammazione data 16 novembre)
Foto di Daniele Di Mauro