Zeus! Opera
2013 - Tannen - Offset - Santeria - Three One G / Audioglobe
Sì, perché per fare poesia non è necessario parlare sottovoce con il cuore in mano, ma si può anche urlare, persino fare tanto rumore o risultare cacofonici con voce istoriata da citazionismo. Il fatto è che la copertina stessa ne è già allegoricamente un’icona rivelatrice: un cervello nero che riporta alla mente suggestioni macabre in stile Frankenstein Junior, ma che è anche un invito a usare il cervello, invece che il cuore, per tutta la durata del disco. Insomma questo tappeto di suoni paragonabile a uno studio leonardesco potrebbe essere l’incipit per un qualsiasi brano dagli accenti hardcore, punk o addirittura jazzcore e funk metal. Impossibile non svelare le reminescenze neanche troppo velate che si assaporano gustando lentamente questo piatto di crudités: suono robusto, irruenza mitigata dalla sperimentazione, manierismo e decorazione. Il tutto condito da un’originalità e un’aggressività da veterani tra rullate supersoniche e funambolici virtuosismi di basso, tocchi leggeri e sfuriate incendiarie, con una disinvoltura impressionante.
La loro bravura straripante è dimostrata sin dall’inizio di quest’opera bucolica. Una capacità naturale di portare in seno una certa dose d’ironia senza per questo motivo apparire naif. Il minutaggio dei brani è asciugato volutamente per evitare l’effetto dispersione in mezzo a tanti riff e giochi di sessione ritmica. Lucy in tke sky with king diamond si presenta come parodia lessicale, ma non musicale della storia del rock. Per non parlare di Giorgio Gaslini Is Our Tom Araya. Ascoltate il pezzo stilisticamente malato! Un titolo assurdo diventerà un simbolico triplice rimando.
Che dire di più? Un duo in piena forma che non da alcun segno di stanchezza, grazie alla forza delle idee che possono essere talvolta anche non-sense e un po’ barbute. Un vocabolario del rock in piena regola, dove la sostanza per una volta non deve andare di pari passo con l’apparenza.