Vulcani In Pace<small></small>
Italiana • Alternative

Vulcani In Pace Vulcani In Pace

2024 - Freecom

11/02/2025 di Luca Di Pinto

#Vulcani In Pace#Italiana#Alternative #modern classical #electro-ambient #ambient pop

Il racconto di questo disco si lega a doppio filo con la singolare storia rappresentata dalla sua stessa veste grafica. Jason deCaires Taylor, scultore inglese, è il nome dietro il progetto artistico prestato per l'artwork della neonata collaborazione tra CATTANEO (qui il rimando al suo ultimo EP con Howie B) e Marco Parente (destinatario delle lodi di David Byrne e protagonista, fra le altre cose, di un connubio letterario, musicale e poetico con Jodorowsky), specificatamente battezzata Vulcani In Pace

Di intersezione d'autore trattasi, quella fra deCaires Taylor e il novello duo, null'affatto casuale giacché tesa al comune intento di evidenziare le forze contrapposte della natura. Da un lato, vulcaniche propulsioni distruttive, dall'altro, microcosmi particellari ben rappresentati dalla pacifica evocazione di opere scultoree su fondali marini (in assoluta compatibilità con gli ecosistemi e studiate persino per favorirne lo sviluppo). 
Principale finalità dello scultore inglese, la sensibilizzazione all'emergenza climatica: negli oceani di tutto il mondo è possibile scovare la sua arte, altresì movente fondante per la creazione di parchi sottomarini (il “Molinere Underwater Sculpture Park” a Grenada). 

Data l'importanza e la prospettiva dell’iniziativa, Vulcani In Pace si erge a progetto sostenuto da ricerche universitarie (da Milano a Padova, fino alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli) con a capo figure di esperti del campo quali Camilla Della Torre, Silvia Giorgia Signorini, Marco Munari e Fabio Crocetta.
Necessariamente icastici gli strumenti all'opera per trasporre in musica un concetto tanto esaltante quanto lodevole: entra qui in scena l'invidiabile gear da synth studio di CATTANEO (Prophet ’08 & Empress Echosystem, OP-1 & Oto Bam, Prophet-6, OB-6 & Zoia Empress, Rhodes, Jenco Celeste & ClaviHarp, Toy Piano, Hohner Organetta 3, ecc.), protagonista indiscusso dal perfetto setup a corollario dei testi di Marco Parente.

Della durata di circa una mezz'oretta, il disco pone a fattor comune un songwriting fluttuante per mano di languidi pads e bozzetti pianistici che girano in tondo a carillon onirici ed evocativi, diletti e primari humus per colleghi quali Ólafur Arnald o Jonathan Fitas (col tocco di effusioni sintetiche a intrecciare le trame pianistiche di Bing & Ruth).
La “partita” è tutta qui, sul terreno soffice di textures intarsiate da stringhe di parole ora fervide (King cuore vulcano, Credo in out, La pace sopra i tetti), ora ingessate in un mantra scosso da esperimentazioni distorte (Fin qua tutto bene, Peace).
Quando invece centellinate, le liriche dilatano e diradano un crooning soave, abbandonato al dondolio di pads emozionanti (Oh umanità!) o, in altri casi, smarrito nella spuma di melanconici riverberi (Vola alto). 
Questi ultimi, in Lo spessore del muro di Berlino, cementano in definitiva il climax di un agreste solenne, lustrando per l'occasione, in avvio di brano, coordinate ambientali à la Niccolò Fabi.
Infine, Amore accanto si sdoppia al tramonto del disco (la versione bonus ne è un clone extended), sorprendendo in particolare per quel primo mezzo minuto biologicamente in grembo a A Moon Shaped Pool dei Radiohead. E, ancora, nenia a replicare lo schema di parole quali stille dolcemente inoculate nello spazio infinito di cosmiche emozioni.

 

Track List

  • King cuore vulcano
  • Fin qua tutto bene
  • Credo in out
  • La pace sopra i tetti
  • Oh umanità!
  • Vola alto
  • Lo spessore del muro di Berlino
  • Peace
  • Amore accanto (Taketo rmx)
  • Amore accanto (Bonus track)