Tv Lumière tv lumière
2005 - tele_noise art
Nietzsche troverebbe in questo disco un oggetto di studio per la sua teoria dell’eterno ritorno: come i monti riflessi nel lago svizzero di Sils Maria, anche “Tv Lumière” suggerisce un senso di ritorno costante, in ogni canzone, in ogni accordo, in ogni nota. Si parte con “Alto Tradimento”, piacevole se non fosse per la sua lunghezza esagerata che porta ben presto a premere skip sullo stereo. Seguono, uno dopo l’altro, gli altri dieci pezzi del disco: il problema della lunghezza e della ripetitività di uno stesso motivo sino alle soglie della sopportazione è una pecca che i Tv Lumière si portano dietro per tutto l’esordio. Vi sono canzoni come “13.66 Ahimè” e “Riflesso”, la migliore, che sanno farsi apprezzare più delle altre per un qualche spunto interessante: che siano chitarre elettriche più decise o un maggior coraggio nella sperimentazione, in questi due episodi il gruppo dimostra di avere delle buone potenzialità, offuscate però da un’omogeneità sonora che fa sorgere qualche dubbio sulla loro validità in fase creativa.
Ho letto da qualche parte un articolo che definisce la musica del gruppo “indie-ambient”: la definizione mi sembra davvero azzeccata e la riprendo come sintesi del disco di questi musicisti umbri che con l’indie, con qualche spunto rock, con qualche spunto sperimentale (che riguarda anche la lingua: la monocorde “I Gatti (parte 1)” è metà in francese metà in italiano) hanno creato un disco buono da fruire come sottofondo musicale per riempire un ambiente sofisticato. Considerando invece il disco nella sua fruizione più comune (uno stereo a medio volume, cuffie sulle orecchie) credo però che il risultato non sia dei migliori e arrivare in fondo senza sbadigli e senza la tentazione di premere quel maledetto skip è davvero una prova ardua.
Nelle lunghe autostrade sonore dei Tv Lumière, monotone e potenzialmente infinite, i guizzi sono ancora troppo pochi per poter considerare questo esordio meritevole d’acquisto.