Demolished Thoughts<small></small>
Rock Internazionale • Alternative

Thurston Moore Demolished Thoughts

2011 - Matador

26/12/2011 di Paolo Ronchetti

#Thurston Moore#Rock Internazionale#Alternative

  L’importante è non farsi prendere dallo sconforto e pensare sempre che la vita degli altri sia nel nostro pensiero e che da lì non possa distaccarsi. Certo l’idea che la nostra gioventù sonica non sia più né gioventù nè, almeno in parte, sonica è un pensiero che fa male soprattutto al nostro senso di realtà che ci rimanda impietosamente la nostra immagine di oggi sicuramente meno guerrigliera e, soprattutto, con più anni sul groppone. Pensare poi che l’uscita di questo album sia coincisa, più o meno, con la separazione dalla compagna di sempre, nei Sonic Youth come nella vita, (Kim Gordon) stranamente sembra riverberarsi anche nella nostra vita mentre ascoltiamo attenti…

  Ma il disco riserva ben altre sorprese. Partiamo da un songwriting riconoscibile e da una visibile e attenta presenza di Beck alla produzione. Beck cesella il suono degli archi su quello della chitarra, alternandoli sapientemente in modo personale e moderno. Mutation e - soprattutto - Sea Change, in questo senso, sono i riferimenti che vengono naturali accostare ma con una declinazione, potremmo dire, neo folk e psichedelica allo stesso tempo.

  Per quanto riguarda poi la qualità della scrittura brani come Illuminine è assolutamente da considerare tra i picchi di una carriera non povera di qualità. Ma in generale il trittico di brani di apertura (Benediction, Illuminine, Circulation) è da intendersi come una splendida presentazione sugli intenti di questo Demolished Thoughts. Pensiamo anche al tempo veloce di Circulation, un brano che potrebbe tranquillamente far parte del repertorio sonico con una parte orchestrale dissonante e rumorosa con cambi di tonalità e un ostinato finale.

  Dove apparentemente, a livello compositivo, la mano di Beck sembra farsi sentire è in Blood Never Lies, mentre in Orchard Street e Space è il tono psichedelico che prende il soppravvento con orchestrazioni che dilatano il tempo rumoreggiando per circa sette minuti in un viaggio assolutamente sonico.
 
  Ma è Mina Loy il brano che più di altri ci regala il momento più complesso sia a livello di scrittura che di orchestrazione. Un momento in cui neo folk, psichedelica e afflato rumoristico sono espressi nella maniera più profonda, completa e, perché no, disturbante.

  Segnalando, infine, il bel booklet, che comprende anche degli scritti che riguardano da vicino il mood dell’opera, non rimane che rimarcare come questo progetto solista sia tra i migliori dell’anno con buona pace di chi pensa che “rumore” sia cosa che riguarda esclusivamente chitarre elettriche e batteria.

Track List

  • Benediction
  • Illuminine
  • Circulation
  • Blood Never Lies
  • Orchard Street
  • In Silver Rain With a Paper Key
  • Mina Loy
  • Space
  • January

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