Innerspeaker<small></small>
Rock Internazionale • Alternative • Psichedelico

Tame Impala Innerspeaker

2010 - Modular Recordings

14/12/2010 di Gianmario Ferrario

#Tame Impala#Rock Internazionale#Alternative #Psychedelic

Tame Impala da Perth, Australia. Questo quartetto di giovanissimi promette di essere una delle realtà più geniali del panorama rock-psichedelico dei nostri tempi, a conferma del fatto che´Innerspeaker´ si può già tranquillamente considerare un piccolo capolavoro del genere. Vincitori dei J Awards come miglior album d’esordio (gran Paese, l’Australia), amati e rispettati anche dai big della musica alternative (Black Keys, MGMT, Mars Volta ecc.), i Tame Impala sfornano un album di rimandi alla psichedelia di fine sessanta con accostamenti di rock moderno, fino a sfiorare intenzioni decisamente più vicine all’ underground più elettronico e danzante (pensate, ad esempio, ai Longcut), come dimostra la bellissima ´Alter Ego´. Colpiscono le geniali intuizioni musicali che non ricalcano bensì rimodellano una realtà passata e che dilagano un po’ ovunque nel disco, attraverso le quali l’ascoltatore può provare un’esperienza di assoluto coinvolgimento con i brani, come se fossero paesaggi acquatici da esplorare subito dopo un libero tuffo nell’oceano. I toni delle composizioni sono sempre molto liquidi, appunto, anche quando il suono si fa più duro: la melodia rimane circolare, lounge, naturale, permettendoci sempre di avere un’idea pulita ed efficace del brano. Di gran spessore i giri ipnotici di basso, così come le parti di chitarra che sono molto curate sia nella combo phaser-delay sia nell’aspetto più ritmico-fuzzoso, ben riuscito soprattutto nell’ultimo singolo ufficiale,´Lucidity´. Nonostante i riferimenti siano diversi, l’influenza Beatles si sente molto in tutto l’album, soprattutto per via della somiglianza vocale del giovane Kevin Parker (voce, chitarra e fantasista della band) con quella di Lennon, tanto più che, oltre al timbro, c’è anche l’intenzione con cui sono state pensate le liriche a dimostrarci l’amore per i Fab Four! Un esordio riuscitissimo per molte ragioni, forse, su tutte, la giovane età dei protagonisti di quest’opera. E’ vero che, al giorno d’oggi, potrebbe bastare You Tube per imparare un pezzo de Van Der Graaf Generator, e quindi anche le nuove generazioni sono molto più agevolate nello studio e nell’apprendimento della musica (facendo, chiaramente, attenzione a ciarlatanerie varie, di cui la rete abusa). Come è però altrettanto vero che la cosa richiede ugualmente molta dedizione, grande interesse e innata capacità di focalizzazione del proprio percorso artistico. A questo proposito, Tame Impala hanno le idee chiarissime, tanto da convincere di esser già pronti alla maturità assoluta che ci aspettiamo dal secondo album.

Track List

  • It Is Not Mean to Be
  • Desire Be, Desire Go
  • Alter Ego
  • Lucidity
  • Why Won’t You Make Up Your Mind
  • Solitude is Bliss
  • Island Walking (Bonus Track)
  • Jeremy’s Storm
  • Expectation
  • The Bold Arrow of Time
  • Runaway Houses, City, Clouds
  • I Don’t Really Mind

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