Fate<small></small>
Rock Internazionale • New Wave • art-punk, post-punk, coldwave

Soviet Soviet Fate

2013 - Felte

29/12/2013 di Enza Ferrara

#Soviet Soviet#Rock Internazionale#New Wave

Saranno le avversità e le crisi diffuse a rendere i nostri cuori labili; saranno gli stessi motivi che ci spingono a ricercare sempre nuovi spazi, più adeguati, ma irragiungibili. Saranno gli anni che passano, molto velocemente, a renderci più malinconici e meno disinteressati. È una continua corsa contro il tempo, isterica e impazzita. Una speranza che non abbiamo ed uno stato di cose presenti che non possiamo sottovalutare. Lontano dai modelli prestabiliti, questo è un viaggio reale verso una dimensione intima, propria. Il mondo, o la realtà, sembra un labirinto, come nei giochi e nel momento in cui ti addentri, finisci, necessariamente, a dover fare i conti con te stesso. Nulla di più devastante, nulla di più istintivo: un essere che ripercorre le fasi di una vita intera o, addirittura, le attraversa e va un po’ oltre. L’entusiasmo sta proprio nel viaggio.  Don’t be afraid for me (…) will be the sun you never saw (da 1990).

Questo è il tanto atteso Fate, il nuovo disco e primo Lp dei Soviet Soviet, uscito sull’etichetta Felte Sounds. Una dimensione nuova.  Sentimenti forti.

Fate è un punto di osservazione: corpi che si attraggono e menti che si studiano. Linee che si sfiorano appena provocando catastrofi e suoni eccessivi. Ecstasy è il primo brano del disco e il primo “pensiero” da cui si scatenano complessi fenomeni psichici; la tristezza invade la vita, la batteria accelera i battiti.

Il disordine di Ecstasy è una sorta di primo passo verso quella ricerca e verso quella paradossale speranza: 1990, pur mantenendo un suono abbastanza elettrico, risulta più sognante, come, del resto, il post punk dei Soviet Soviet. In linea con il catastrofico mondo contemporaneo, Fate è un album istintivo e urgente (Further) che si dispera di fronte all’indifferenza e costruisce la nostalgia sulle sognanti note di Something you can’t forget.

Il viaggio prosegue attraverso il visionario brano Introspective trip, caratterizzato da un suono veloce e realmente libero. Claustrofobica e gelida risulta, invece, Together; forse è la più adatta a descrivere questa realtà, questa gente, queste città frenetiche, devastate e buie, nonostante i lampioni che le illuminano. La new wave Gone Fast e la fantastica Hidden suonano frenetiche, i giri di chitarra fanno girare la testa. Adesso i corpi non si attraggono e le linee non si sfiorano: si combatte, è una guerra, è un rincorrersi, prendersi a pugni, tutto per sentirsi vivi, ancora. Thank you so much for your help. Non c’è dialogo, tutto sta per finire e l’immediatezza di No lesson descrive l’esatto punto in cui ci troviamo. L’abbandono quasi etereo di Around here è il termine, il punto estremo in cui qualcosa nel tempo e nello spazio di conclude, si placa, finisce.

Un lp sorprendente. 

Track List

  • ECSTASY
  • 1990
  • INTROSPECTIVE TRIP
  • FURTHER
  • GONE FAST
  • NO LESSON
  • TOGETHER
  • HIDDEN
  • SOMETHING YOU CAN`T FORGET
  • AROUND HERE

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