Soviet Soviet

interviste

Soviet Soviet Il "destino" dei Soviet Soviet

26/09/2013 di Fernando Rennis

#Soviet Soviet#Rock Internazionale#New Wave

I Soviet Soviet ormai non hanno bisogno di presentazioni: il primo singolo del loro album di debutto che sarà presentato a Novembre a New York è già online. I tre ragazzi di Pesaro ci parlano in anteprima dell'uscita del disco.
Mescalina: Ciao ragazzi, siamo arrivati al primo album e dire anche col botto. Fate uscirà ad Novembre per Felte; un'anticipazione è già fornita in esclusiva da The Fader. Immagino quanto orgoglio e soddisfazione, vorrei però sapere da voi un solo aggettivo per descrivere il vostro stato d'animo nell'attesa dell'uscita.

Soviet Soviet: Ciao, come hai precedentemente detto tu, siamo orgogliosi e soddisfatti del lavoro che abbiamo registrato. Ne consegue che siamo felici e molto curiosi di vedere come sarà accolto dalle persone e dagli addetti ai lavori. Se dovessi scegliere uno stato d'animo...probabilmente punterei alla coppia "fiducioso/speranzoso". Fiducioso, riguardo la qualità dell'album e speranzoso per quanto riguarda l'impatto che avrà tra gli ascoltatori.

Mescalina: La collaborazione con Paolo Rossi è stata sicuramente una delle fondamenta che ha permesso una direzione artistica particolare in Fate. La mia impressione, ascoltando il disco, è che sia stata davvero indispensabile per dare un respiro più ampio a quanto fatto prima, una sorta di step successivo di qualità. Che ne pensate?

Soviet Soviet: Paolo Rossi è ormai una nostra sicurezza. Abbiamo registrato tutti i nostri Ep nel suo studio e quindi abbiamo lavorato con estrema tranquillità e concentrazione sicuri del fatto che saremmo arrivati al risultato voluto. Nella registrazione del nostro primo album ha partecipato anche il nostro manager Fabio Nirta. E' stato un vero e proprio lavoro di squadra. Un lungo processo di analisi e continuo ascolto di ogni singola traccia. Penso sia stato proprio questo a farci raggiungere questo ulteriore "step".

Mescalina: Sono stato attratto sin da subito dai testi: so di momenti di folgorazione intrisi di maionese e di tovaglioli di carta pieni zeppi di versi. Credo siano un ulteriore passo in avanti rispetto al passato, è effettivamente cambiato l'approccio testuale? Siete più interessati ad un significato immediato o anche ad un lato ermetico?

Soviet Soviet: L'approccio testuale ha subito un grande cambiamento..anzi, invece di "cambiamento" userei il termine "evoluzione". Questo lato è stato molto curato ed è stato fonte di grande lavoro per Andrea. A differenza dei lavori precedenti abbiamo visto proprio un'evoluzione di questo aspetto. Nel primo Ep registrato nel lontano 2009, la voce e quindi il lato testuale erano stati registrati e in precedenza pensati, alla stregua di uno strumento musicale. Le parole e quindi il cantato non nascevano da una necessità comunicativa. Con il passare del tempo, dei live e delle varie registrazioni, siamo arrivati a "FATE" dove il lato testuale è intriso di significato.

Mescalina: La coltre di nebbia new-wave delle chitarre di Alessandro (Costantini) e le ritmiche alla Bloc Party (so che ad Alessandro Ferri, il batterista, piacciono particolarmente) e alla Editors sono forse tra i tratti distintivi che emergono sin da subito ascoltando i Soviet Soviet, assieme alla voce particolare di Andrea. Quali sono i dischi che personalmente avete consumato più di tutti e cosa state ascoltando in questo periodo?

Ale (Batterista): In questo periodo sto ascoltando Daniel Johnston...l'ho visto per la prima volta quest'estate al Primavera Sound e mi ha colpito veramente tanto. E' stata un'esibizione toccante.

Mescalina: La scena di Pesaro è ormai consolidata (Soviet Soviet, Brothers in Law, Be Forest solo per citare alcuni prodotti di ottima qualità che ha già offerto la città). Secondo voi c'è ancora benzina nel serbatoio? Ci sono altre band che, magari seguendo la vostra scia, si sono proposte e meritano?

Soviet Soviet: Penso che in ogni città italiana ci sia sicuramente qualche band valida. Nel caso di Pesaro, penso sia stato un fenomeno molto singolare, il vedere nascere nello stesso periodo molti gruppi che hanno avuto la fortuna e soprattutto la bravura di uscire dai confini della provincia. Spero e mi auguro che questo fenomeno non si interrompa.

Mescalina: I live sono una componente fondamentale per i Soviet Soviet, in più di una recensione mi è capitato di leggere che anche se i brani su disco sono una bomba, la vera esplosione avviene dal vivo. Avendovi visto più volte posso confermarlo (ricordo persino uno splendido live acustico in apertura 
di Dee Dee e Brandon, rispettivamente voce delle Dum Dum Girls e dei Crocodiles, con una splendida cover di Curami dei C.C.C.P.); vorrei però sapere se questa attitudine è innata oppure è una vera e propria scelta consolidatasi nel tempo.

Soviet Soviet: La dimensione live ci piace moltissimo. E' un'attitudine innata, non si tratta sicuramente di una scelta. Tutte le cose che abbiamo fatto insieme, dalle prove alla nascita dei pezzi e fino arrivare a vivere il live, sono state sempre esperienze legate ad un piano istintivo e spontaneo. Facciamo quello che ci sentiamo di fare e suoniamo nel modo in cui ci piace farlo. Quando siamo sul palco, ci rendiamo conto che è un momento davvero bello della nostra vita. Lo viviamo al massimo. Non è frutto di nessun ragionamento o decisione...siamo noi.

Mescalina: Non posso non farvi una una domanda su Fabio (Nirta, management dei Soviet Soviet con Bizarre  Love Triangles). Quando vi siete conosciuti e quanto è stato importante il suo apporto al progetto Soviet Soviet da quando questo è accaduto?

Soviet Soviet: Fabio Nirta è il quarto soviet ed ho detto tutto. Il suo apporto al progetto, come ho precisato all'inizio dell'intervista, è stato fondamentale. Siamo una band formata da quattro persone. L'abbiamo conosciuto quasi 3 anni fa in occasione del nostro primo live a Catanzaro. E' nata subito una forte intesa dalla quale poi è scaturita una bellissima amicizia. Si lavora e si suda in quattro nel nostro progetto.

Mescalina: Credo che la scelta del vostro nome sia più che altro legata ad un piacere estetico e che non abbia nulla a che vedere con alcuna ideologia. Ho notato che però il vostro legame con l'Est europa è molto forte, come vi spiegate questa situazione?

Soviet Soviet: Penso che sia dovuto alla coincidenza e al fatto non trascurabile che nei paesi dell'Est c'è un enorme fermento musicale e una grandissima curiosità nei confronti delle band.

Mescalina: Nel ringraziarvi per quest'intervista, vorrei congedarmi chiedendovi come sono cambiate le vostre vite dagli inizi fino a questo nuovo punto di partenza. Quali le vostre reazioni alle risposte positive dei primi live, alla comparsa su Pitchfork, ai primi tour esteri e quindi alla presentazione di Fate a New York. Insomma, è una gran bella corsa!

Soviet Soviet: Già come hai appena detto tu è una gran bella corsa. Un percorso fatto di sacrifici, fatica e impegno che per fortuna vengono ricompensati da questi traguardi. I primi tour, le prime recensioni importanti, i primi ep auto prodotti, i primi vinili e le registrazioni fanno tutti parte di un cammino che abbiamo iniziato in tre e stiamo portando avanti in quattro. E' una passione che ci brucia e ci spinge a continuare...hai scelto delle parole azzeccatissime: è una gran bella corsa.

Mescalina: Grazie ancora e ci vediamo al B-Side di Rende l'8 Novembre per Always Never Again!

Soviet Soviet: Grazie a te!