Session Americana North East
2019 - Appaloosa / IRD
A questi dubbi rispondono affermativamente Dinty Child, Jimmy Fitting, Billy Beard, Ry Cavanaugh e Jon Bistline, i validissimi musicisti di Session Americana, collettivo di Boston, che ci ha abituati a produzioni eclettiche e sempre di alta qualità, e che nemmeno in questo caso si smentisce.
North East è un'esplorazione di musica popolare e folk, che ha come denominatore comune la provenienza, appunto, da quella parte nord orientale degli States, che tanto ha dato all'american songbook.
Per compiere l'operazione, il gruppo si è affidato a amici e collaboratori di quelle zone, chiedendo loro di suggerire brani significativi della loro terra, senza limitazioni di epoca o generi. Ben lungi dall'essere un miscuglio poco omogeneo di titoli, o, peggio una copia degli originali, il disco sorprende per una coerenza interna, data indubbiamente dalla cifra personale che i singoli musicisti della band forniscono, rendendo il suono sfaccettato e ricco.
Che ai Session Americana piaccia suonare insieme, è chiaro: molte sono le tracce dalle quali traspare la gioia della musica, dal piccolo capolavoro Roadrunner, del mai abbastanza celebrato Jonathan Richman, all'energetica You go your way, dipinta da Amy Correia, ma qui impreziosita dalla voce di Rose Polenzani e immersa in una salsa alla Dr. John, davvero gustosa.
Non mancano però nemmeno gli episodi più intimi e riflessivi, in cui brillano le atmosfere create dal dialogo fra le corde, vocali e degli strumenti, come nella dolce bonus track Coming around again, che ci ricorda che proviene dal Nordest anche la splendida Carly Simon, ma che qui viene interpretata da una voce che ricorda James Taylor, o la Goodbye di Patty Griffin, qui resa in una versione molto rallentata, sottolineata dalla calda voce di Jennifer Kimball, da una suggestiva steel guitar e da una percussione soffusa, che dà ulteriore emotività alle parole della canzone.
Ascoltate tutti i brani: anche voi, al termine, risponderete che sì, c'è ancora bisogno di questo disco di cover. Ma, soprattutto, andate a sentirli live; dal vivo sono davvero una potenza.