Darksummer<small></small>
Derive

Sepiatone Darksummer

2005 - Desvelos/Freibank/Audioglobe

11/07/2005 di Andrea Salvi

#Sepiatone#Derive

Sono trascorsi quattro anni da “In Sepiatone” asciutto e sbieco disco d’esordio che giocava tutte le proprie carte su una percezione alterata della realtà, su atmosfere che sono rimaste nel cuore di molti. “Darksummer” è il secondo episodio di quel progetto: la formula è la medesima, con Hugo Race e Marta Collica -coppia nella musica come nella vita- a spartirsi il merito di una produzione incantevole, frutto di un lungo lavoro condotto a cavallo tra l’Europa e l’Australia, curato in fase di produzione da quel geniaccio di Mick Harvey.
Tanto tempo non par essere trascorso invano: si ha infatti netta la sensazione di rincontrare nella sua integrità il linguaggio incantato del precedente, pur con un atteso aggiornamento della sostanza, che tesse nuovamente la trama di un sound malato, inquietante e raffinatissimo, a fondere una voce in primo piano ad un tappeto di elettronica discreta, una chitarra dal tocco sapiente ad un superlativo lavoro di effettistica, che ha il dono di divenire materia portante di composizioni stranianti e perfette. Melodie spezzate si allungano sulle onde dilatate di arrangiamenti minimali, veri e propri schizzi sonori che non accompagnano, ma si sovrappongono alle due voci, completandole di volta in volta. Potrebbe essere tutto, invece dobbiamo aggiungere l’apporto della chitarra del sempre notevole Giovanni Ferrario e una batteria che fa capolino qua e là, ad accompagnare l’andatura di brani lenti e ipnotici che solo la carismatica mente di Hugo Race avrebbe potuto concepire. Sepiatone qui sublima una delle innumerevoli mutazioni del blues contemporaneo già amabilmente esplorate da Race nell’arco della sua iperproduttiva discografia, approfondendo ulteriormente le fragili suggestioni derivanti dall’incontro di una coppia in estrema simbiosi. La voce calda e sicura di Marta Collica si approssima quindi a divenire la compagnia ideale nell’immaginaria traversata di una notte lunga e buia, trafitta da fantasmi e desideri.
Melodie stupende si alternano, e non citare “Disguise”, “Defenceless” e quella perla che è “Di fianco” sarebbe un delitto. Questi brani confermano quanto “Darksummer” sia un lavoro che sa offrire tanti acuti quanta materia viva su cui soffermarsi in ascolto, colonna sonora privilegiata di sulfuree e solitarie attese.
Di diritto “Darkummer” si colloca come la più internazionale delle produzioni Desvelos, libera com’è di parlare la lingua universale dell’intimo indugio di un alba incombente. Non è poco.

Track List

  • Ektachrome|Greenhouse|Unnatural fire|Disguise|Saboteur|Defenceless|C’è dio|From so hi|Darksummer|Di fianco|Inside the sun|Twilightone

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