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Americana • Roots

Ricky Skaggs Mosaic

2010 - Skaggs Family Records

06/03/2011 di Claudio Giuliani

#Ricky Skaggs#Americana#Roots

Ogni disco di Ricky Skaggs è garanzia di musica ben suonata, di atmosfere, suoni ed incisioni più che eccellenti; di canzoni che hanno fondamenta e cardini confacenti e significativi. Originario del Kentucky nasce il 18 luglio 1954, la sua storia è comune a quella di altri musicisti country: nella sua famiglia la musica è di casa, papà e mamma si esibivano regolarmente nelle chiese e nelle feste popolari delle contrade attorno a casa, all’età di sei anni riceve in dono il suo primo mandolino con il quale finì per esibirsi ancora con i pantaloncini corti davanti a Lester Flatt & Earl Scruggs e a Bill Monroe (del quale si dichiara devoto discepolo). Poco più che sedicenne venne ingaggiato da Ralph Stanley nei suoi Clinch Mountain Boys, seguiranno poi le condivisioni con i Country Gentlemen, J.D. Crowe & New South e altre esperienze. Entrerà a nella Hot Band di Emmylou Harris e ciò gli farà arrivare la notorietà che lancerà una remunerata carriera solista sfornando dischi country di egregio livello; rammento con piacere un Live in London del 1985 che suona fresco ancor’oggi, ma degni di citazione sono anche i valevoli Highway & Heartaches, Don’t Cheat Our Hometoewn e Waitin’ For Sun To Shine; un altro album dell’epoca che vi consiglio e Skaggs & Rice (1980) in coppia con Tony Rice, un perfetto esempio di recupero del patrimonio musicale pre-grass della più genuina tradizione domestica del gospel e della ballata. 
Skaggs nella sua carriera ha accumulato un’infinità di grammy e di awards da far impallidire chicchessia, ha collaborato con un mare di gente (da Elvis Costello a Bruce Hornsby, da Guy Clark a Dolly Parton a Johnny Cash ecc.) e suonato in tanti di quei dischi che probabilmente ha perso anche lui il conto. Ha una sua band, i Kentucky Thunder, con cui ha dispensato dischi come il fenomenale Bluegrass Rules!, (un cd ricco di compattezza e ricchezza acustica come pochi altri), i lodevoli Ancient Tones, History Of Future, Brand New Strings e il bel Live From Charleston Music Hall. 
Da non scordare è anche The Three Pickers con Doc Watson e Earl Scruggs. 
Ricky Skaggs con questa registrazione intima e personale convalida quarant’anni di lavoro: un album quieto, sereno e rilassato, riflessivo e spirituale, nel quale viene agevolata la ballata interiore e tutto è suonato senza eccessive dismisure. 
Tra i vari brani vi segnalo i sublimi lineamenti folk di Instead, la dolce I’m Awake Now cantata dalla figlia Molly, le suggestive Someday Soon e Return To Sender e l’ondulante Fire From The Sky con la sua coda arcaica. 
Non mi è piaciuta My Cup Runneth Over con le sue manipolazioni, ma ho apprezzato le raffinate atmosfere della title track Mosaic, di Shepherd’s Voice, Make God First e di A Work Of Love… 

Track List

  • Mosaic
  • Can’t shake jesus
  • Make god first
  • Someday soon
  • Instead
  • Shepherd’s voice
  • Picture
  • Fire from the sky
  • I’m awake now
  • My cup runneth over
  • A work of love
  • Return to sender
  • Bonus track
  • Spontaneus worship

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