Renato Franchi & Orchestrina Del Suonatore Jones Finestre
2016 - L`Atlantide
#Renato Franchi & Orchestrina Del Suonatore Jones#Italiana#Canzone d`autore #Folk rock #cantautorato #Combat-folk
E’ un lavoro ricco di belle canzoni, dodici brani in tutto (dieci composizioni originali, una cover ed un brano tradizionale ) che vede la presenza di molti ospiti come Marino Severini dei Gang, Fabrizio Poggi con la sua armonica e Gianfranco D’Adda, storico batterista di Franco Battiato.
Il suono è ancora più classico del solito grazie all’ utilizzo, e lo si vede già dalla copertina , di Rickenbacker (Jose Carboni) e organo Hammond ( Gianni Colombo), slide guitar oltre al tradizionale e inconfondibile thin whistle, il flauto a fischietto, molto usato nella musica popolare britannica e irlandese, suonato da Marta Franchi, il tutto sostenuto dalla sezione ritmica con Viky Ferrara alla batteria e Roberto D’Amico al basso.
L’inizio con la title- track Finestre è un po’ una sorpresa visto che si tratta di un brano strumentale, una rarità per la band. Anche il pezzo successivo è particolare, Campi di fragole è infatti una ripresa, rivista in chiave ritmica, di un brano presente su Sogni e tradimenti del 2006, l’album della “svolta” per la band verso una maggiore scrittura di brani originali, un grande brano con i suoi profumi West Coast, mentre Bambini , dedicato al nostro bene più prezioso che costituisce anche il nostro futuro, con i suoi deliziosi cori, lascia decisamente il segno.
Da segnalare in particolare tre brani: Rumore di fondo, aperto dall’armonica di Fabrizio Poggi, che è forse il pezzo più politico dell’album e che ci porta tra armonica e slide ad atmosfere decisamente country-rock , e I passi nel mattino, cantata assieme a Marino Severini, splendida ballata per la memoria, dove si ricordano i quindici partigiani uccisi per rappresaglia dai nazi-fascisti, i cui cadaveri furono lasciati esposti, il 10 agosto del 1944, in Piazzale Loreto a Milano, vero motivo per cui un anno dopo furono portati ed esposti nella stessa piazza i cadaveri di ben altre persone, che ricorda con nome , cognome e professione tutti i quindici trucidati, un brano che sembra uscito da un disco dei Gang, e 12 Lenzuola bianche tra flauti, Jingle Jangle di Rickenbacker, l’armonica di Fabrizio Poggi e ancora Renato Franchi con Marino Severini , ricorda in maniera toccante con rabbia e dolore, i 12 morti dell’attentato del 4 agosto 1974 al treno Italicus.
Le due tracce non originali sono il classico tradizionale Ta Pum, l’occasione per ricordare tutte le vittime delle guerre, un brano che fa ormai parte del patrimonio culturale italiano, ripresa recentemente anche da Massimo Bubola e Massimo Priviero , che dopo un emozionante intro di Hammond vira verso un soul/blues , e Trasteverina che chiude il disco, raffinato brano di Mario Castelnuovo, qui in una gioiosa rivisitazione dove emerge la bella ed appassionata voce di Marta Franchi.
Un riuscito lavoro che “scivola” via alla grande, canzone dopo canzone e ci fa venir voglia subito di riascoltarlo.
Questa band è veramente da applaudire e rispettare per molte ragioni, non solo strettamente musicali. Da parecchi anni Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones portano il meglio della canzone d’autore (Faber, Bertoli, Tenco, Ciampi , Guccini, Lolli, Gang per citarne alcuni) e le loro composizioni, che col passare del tempo sono sempre più predominanti nei loro dischi, nei tantissimi concerti che tengono in teatri, associazioni, posti di lavoro e altre realtà, sempre con un grande impegno sociale e civile sostenendo temi come la solidarietà, l’integrazione, il lavoro, le donne, il razzismo, la memoria storica, contro le guerre e le ingiustizie in qualsiasi parte del mondo, ricordandoci sempre fatti e persone della nostra Resistenza, oltre ovviamente a svolgere una grande opera di diffusione della musica di qualità e della canzone d’autore.
Il loro stile gentile, garbato, ma che denota grande passione e amore, è tuttavia sempre molto deciso nell’indicare “which side are you on “, grazie ad un suono che rivisita il folk- rock e il classico cantautorato anni ’70 e che profuma di sixties , di cose buone e genuine, di grandi e sinceri valori, che fa si che ai loro concerti ci si diverta, ci si emozioni, ci vengano offerti spunti per pensare e riflettere sul nostro vivere, sui nostri tempi.
Ci vogliono, ci devono essere, soprattutto in questi tempi oscuri, gruppi come Renato Franchi & L’Orchestrina del Suonatore Jones .
Consigliato.