Paradise Outlaw<small></small>
Americana • Songwriting • folk rock

Pieta Brown Paradise Outlaw

2014 - Red House Records / IRD

04/10/2014 di Claudio Giuliani

#Pieta Brown#Americana#Songwriting #Folk rock

 

Un buon disco, esteticamente piacevole e suggestivamente intrigante. Onestamente da Pieta Brown mi aspettavo un album che percorresse i canoni della “normalità” cantautorale, senza alti né bassi in quanto la sua produzione, certamente valevole, ha avuto qualche intermittenza con episodi di buon spessore come l’eccellente Mercury, altri sicuramente raffinati e stimolanti come In the Cool, ma c’è anche stato qualche passaggio abbastanza anonimo e ordinario vedasi Remember the Sun, privo di quella forza emotiva che sappia ammanettarti e trascinarti nelle segrete celle dello stupore emotivo.

Paradise Outlawsi rivela essere un lavoro estremamente conturbante, privo di inutili ninnoli da mestierante; un disco fervido, fertile di sostanza e concretamente efficace nel riacchiappare le promesse ed elargire suggestioni spalmate su canzoni e suoni che hanno costrutto e sapidità espressiva. Un album autunnale, riflessivo e notturno, che elargisce una concretizzazione di emozioni e quadretti color pastello che impregnano colori e materia con una incisività che nuota nei sentimenti e si rivelano sottovoce tramite una locuzione pacata, tranquilla e rilassata, ma che ha nelle sue pieghe un respiro folk che come una lama taglia le pagine del libro dell’anima, canzoni che rappresentano l’espressione della sua natura più intima e personale, gli stati d'animo, i sentimenti e le sensazioni. Pagine di vita, anche quelle più lacerate, traslate in musica.

Che Pieta Brown, classe 1973, nata a Iowa City, una fanciullezza inseguendo un trasloco dopo l’altro tra Iowa e Alabama, sia la figlia di Greg Brown (per chi scrive uno dei più grandi songwriter americani) è cosa ormai risaputa per chi abitualmente legge queste pagine, inutile quindi dilungarsi oltre nell’accennare alla sua biografia che bene o male conosciamo già.

Paradise Outlaw, dicevamo, è stato inciso in poco più di quattro giorni negli studi di Justin Vernon (alias Bon Iver) e vede la partecipazione dello stesso Vernon, di Greg Brown, delle magiche chitarre del marito Bo Ramsey, di Amos Lee e di una band composta da David Mansfield (strings arrangements, pedal steel, mandolin); Michael Rossetto (banjo, guitar); JT Bates (drums); Jon Penner (bass). Quattordici tracks per una cinquantina di minuti; tutte le songs sono di Pieta (vocals, acoustic guitar, banjo, national resonator guitar, wurlitzer piano) ad esclusione dell’affascinante Do You Know cofirmata da Amos Lee (che qui duetta con la Brown in un adorabile brano dall’impalcatura soulful rilassante) e di una lucente cover di Mark Knopfler, Before Gas & TV: banjo clawhammer rarefatto, profondità di spazi sepolcrale, voce esile, sullo sfondo la chitarra di Ramsey con i suoi vibrati lisergici.

Ma sono tutte le canzoni nel complesso ad avere corpo e anima, la voce delicata di Pieta Brown è ben sostenuta da una diafana struttura sonora novembrina, ma con tagli rootsy e esangui cuciture elettriche dalle crepuscolari tonalità evanescenti; ci ritroviamo così ad ascoltare e poi riascoltare più volte tracce come Ricochet, Flower To Love, il magico intreccio vellutato degli strumenti in No Not Me, la drammaticità e il dolore di Letter In Hand, song con sottotraccia un’attività di chitarre che imbrattano con nubi nere l’universo e canta sulla futilità della guerra vista da una donna che riceve una di quelle lettere con medaglia che non si vorrebbe mai ricevere. E poi  le suggestioni di Heading Home, i fascini di Painter’s Hands e di Back To You o le sembianze fugaci della conclusiva Rise My Only Rose.

Track List

  • Wondering How
  • Ricochet (Justin Vernon, harmonies)
  • Flowers Of Love (Justin Vernon, harmonies)
  • Do You Know (co-write and duet with Amos Lee)No Not Me
  • Before Gas And TV (by Mark Knopfler; Greg Brown on guitar)
  • All My Rain
  • Little Swainson (instrumental with David Mansfield)
  • Painter’s Hands
  • Heading Home
  • Letter In Hand
  • Back To You
  • Receiver
  • Rise My Only Rose

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