Petrina Petrina
2013 - Ala Bianca/Warner
E’ sicuramente un’artista originale, visionaria e praticamente unica nel panorama musicale italiano e queste sue caratteristiche l’hanno portata ad importanti collaborazioni ed esibizioni all’estero, dove è molto stimata ( ad esempio è l’unica cantautrice italiana che David Byrne ha scelto per le sue playlist nella sua radioweb) e a vincere numerosi premi in Italia ( tra gli altri, Premio Ciampi , Premio SIAE, Premio MEI ). Tutte queste esperienze, in alcuni casi anche molto diverse tra di loro, si sentono , si “vedono” tutte nel nuovo lavoro, di cui Debora Petrina ha curato i testi, le musiche, gli arrangiamenti, le partiture per fiati e archi e la produzione artistica.
La musica è ricca e brillante, con grande utilizzo di chitarre, piano e synth, che spazia dal cantautorato, al jazz , al jazz-rock, alla classica, alla contemporanea, all’elettronica, alla sperimentazione, al progressive , al pop in un cocktail sempre equilibrato , ben riuscito e sempre gradevole. I testi in inglese e in italiano ci raccontano episodi cruciali della sua vita, personali, autobiografici come la scomparsa del padre, come le impressioni e i quadri di vita quotidiana , gli amori o la morte del proprio cane.
Nella sua voce e nel suo modo di cantare si sentono le forti influenze di Kate Bush e Tori Amos.
Tra i brani da segnalare ci sono sicuramente l’iniziale, ed unico strumentale del disco, Little fish from the sky con un grande piano in evidenza, The invisible circus che sembra uscita da un disco di progressive degli anni ’70 con i suoi cambi di tempo e atmosfere e le voci trattate , Princess con un imperioso riff di basso, dove c’è anche John Parish alla chitarra, il Jazz-rock Denti dove sembra che Petrina stia suonando con gli Area. Sky –stripes in August è un brano teso, dark, in “sospensione” che si scatena con un uso forte dei fiati, ed e’ presente anche ala fine in una bella lunga versione orchestrale finale. Ci sono brani anche più pop come Dog in space ed evocativi, a partire dal fruscio iniziale della puntina sul disco come nella delicata, melanconica e struggente canzone d’amore Lina, dove è presente un altro importante ospite, David Byrne, alla voce.
Un’artista, se ancora non la conoscete, da scoprire per apprezzarne le molteplici sfaccettature , l’originalità e la grande bravura nel riuscire a fare bene tante cose e a coniugare generi e stili musicali molto diversi tra di loro.