Niia II: La Bella Vita
2020 - Niiarocco LLC
La prima parte del progetto raccontava infatti di amore e voglia di mettersi alla prova nella costruzione di una convivenza; questa seconda, tre anni dopo, affronta, con coraggio e schiettezza, il suo fallimento, le disillusioni, come in Sad Boys, che Niia colora di tonalità drum and bass, per nascondere quasi l'amarezza, facendo ricordare i colori delle migliori ballate di Prince.
Un'altra linea compositiva interessante si può trovare nel modo con cui la cantautrice affronta la tematica del dolore; ad esempio, in Black Dress si confessa con sorprendente sincerità, scrivendo versi come Cause I'm addicted to the pain / I love it more each day, e sottolineando il tutto con una sorta di dialogo fra la propria voce e il coro.
Se a un ascolto superficiale la musica potrebbe sembrare una sorta di smooth jazz, facile e sensuale, i testi smentiscono recisamente questa prima impressione: ad esempio, in If I cared Niia canta: If I cared more about the truth / I'd be too aware of who was using who...See, I'm good for the ego / But I'm bad for the soul. Il tutto con una voce che richiama Sade e la sua capacità di emozionare attraverso le sfumature della voce.
Se la scelta dell'arrangiamento vira spesso verso sfumature elettroniche, che risentono della formazione di Niia in entrambe le coste degli USA, e in qualche caso l'uso della voce curva verso la moda neo jazz alla Macy Gray, le tracce si susseguono con una compattezza apprezzabile, con punte significative, come Like you do o la title track. E Positano (Interlude), dall'andamento drammatico, quasi morriconiano, sottolinea la stoffa di una pianista che speriamo continui sulla strada della ricerca e della sperimentazione.