Nico Sambo Ognisogno
2016 - Cappuccino Records
#Nico Sambo#Emergenti#Songwriting #Elettronica #psichedelico
L'album, prodotto da Nicola Fantozzi, è frutto della collaborazione con Lucio Tirinnanzi per la maggior parte dei testi, mentre le musiche sono del polistrumentista Nico Sambo che dopo lo strumentale Sofà elettrico – N_Sambo (Snowdonia, 2011), Suspended – N_Sambo (pubblicato dalla svedese Electric Fantastic Sound, 2011) e Argonauta – N_Sambo (Cappuccino Records, 2014) esce nel 2016 con questo album che sembra sintetizzare diversi generi e stati d'animo, tra Paesi e suoni, ma soprattutto tra la libertà e la malinconia che caratterizzano le partenze e gli arrivi. C'è qualcosa di impercettibile in queste dieci tracce, che riempie i sensi e che non si può trasmettere a parole, come se le parti strumentali servissero per raccogliere le sensazioni, immergendo l'ascoltatore sempre più in questo particolare mondo che l'artista ci descrive tra rime, alternanza di suoni e distorsioni che sembrano in realtà quelle umane. C'è una distanza raccontata, quella distanza fisica, quanto inconscia tra le persone e tra sé stessi, ma contemporaneamente la varietà di suoni, che come nella vita, sembrano riempire i vuoti, ma con la certezza rasserenante del pianoforte che fa percepire la tradizione, il bagaglio umano che si trasforma nel nostro carico valoriale. Ognisogno è carico di significati, è una dimensione nuova come la creazione del titolo che, nell'unione, sembra creare una sola parola, con un significato più forte, è l'unione dei molteplici "io" che ci sono in ciascuno di noi, è la loro costruzione e lotta per essere ciò che l'inconscio spesso nasconde, ma sopratutto è la ricerca che qui assume sembianze musicali, con le influenze ambientali sulla persona rappresentate dai field recording, ma c'è anche la forza delle origini tra distaccamento, nostalgia e formazione.
La sequenza delle tracce stesse significa il percorso, l'inizio strumentale di Coincidenze col suo brusco interrompersi si lega a America Isterica, come se il sogno si intervallasse con quella musica che somiglia a una cascata di stelle per passare alla mappatura del viaggio, anche stavolta personale e fisica, con questa moto "fantastica" che ci fa muovere tra credenze e scorciatoie, con la libertà stessa del mezzo di trasporto che permette di osservare ciò che c'è intorno e spostarsi per poi dover fare i conti col passato, con la crescita dei ricordi in Arrivederci mai, un brano che si potrebbe ascoltare all'infinito tra piano e morbidezza, ricreando un'atmsofera degli anni passati che colpisce direttamente la nostra interiorità, liberando le emozioni. Al termine di queste prime tracce si passa al presente, alla quotidianità, alla svolta della vita che può arrivare inattesa, anche in un momento traumatico come il risveglio seguito da un evento inaspettato che sembra far dimenticare il mondo sereno dei sogni per vivere una nuova avventura.
Lo sguardo è spesso rivolto alla città natale, Livorno, col primo riconoscimento in Santa Giulia che si divide tra fuga e malinconia, tra punto di partenza e di certezza per poi passare alla routine con La stazione, ma come ne Al mio risveglio c'è qualcosa che può salvare la persona da ciò che non piace, per dare un senso alle cose. In queste dieci tracce si raccontano tantissime cose, compiendo un vero tragitto umano e fisico, c'è l'amore in ogni interpretazione, sia per se stessi che per l'altro e per lo stupore della vita, c'è il mondo coi suoni dei Paesi asiatici, una preghiera indiana e un venditore thailandese, c'è la cupezza di Proprio tu che insieme agli altri brani strumentali appare necessaria, come lo sono i momenti di raccoglimento che vanno a scandire lo spazio tra passato, presente e futuro, trasformandosi in cambiamento; e ci sono gli strumenti, tanti, ma arrangiati in maniera sapiente tra basso, chitarre elettriche, batteria e l'immancabile pianoforte, csotruendo grazie ai suoni/rumori registrati un'incoscienza psichedelica, intesa come atmosfera alterata di un percorso vitale riassunto in un album.
La conclusione del cammino è Lo sai che ... che sembra essere un resoconto tra pensieri liberi e conoscenze, come se Nico Sambo al termine di tutto ciò narrasse ciò che ha imparato e scoperto, rendendoci partecipi del suo essere stato e essere vdiventato, ma soprattutto comunicandoci che Lo sai che ... ciascuno di noi è Ognisogno.