The house carpenter´s daughter<small></small>
• Cantautore, Folk

Natalie Merchant The house carpenter´s daughter

2003 - Myth America Records

30/03/2004 di Christian Verzeletti

#Natalie Merchant #Cantautore #Folk

Dal pop-rock dei 10.000 Maniacs al folk di questo nuovo disco, quello di Natalie Merchant potrebbe sembrare un cammino a ritroso. Un percorso che mira alle radici storiche e temporali della musica americana.
È così. Ma non è solo questo, perché sarebbe riduttivo annoverare la Merchant tra le voci (ultimamente numerose) dedite alla ricerca dell’anima più profonda, più sincera della cultura americana.
Come il precedente “Motherland”, anche questa nuova raccolta lega in maniera stretta quella che è la tradizione a quelli che sono i tempi moderni, nella loro attualità: il disco rivela purezza e grazia a livello musicale quanto politico-sociale. La proposta della Merchant non è un recupero p uno studio fine a se stesso: è viva, perchè mira a stimolare la coscienza, nei suoni e nei contenuti.
Non c’è alcuna nostalgia nell’interpretazione di questi traditionals, nessuna tendenza da seguire: qualunque forma di revival e di contaminazione è bandita nel modo più assoluto. È una purezza interiore, originaria, che permette all’ascoltatore di recuperare la forza del folk e applicarla al proprio mondo.
Non è un gioco di immaginazione, perché “The House Carpenter´s Daughter” ha basi solide, ben piantate nella storia, e metafore evidenti che richiamano alla contemporaneità. Una canzone di lotta sindacale come la storica “Which side are you on?” viene eseguita con una delicatezza che interroga l’anima, con un coro che si rivolge in maniera inappellabile all’interiorità di ognuno.
Che canti una murder ballad o un testo di un inno protestante recuperato dal XVIII secolo, un brano della Carter Family o un amore non regolare, ogni canzone è investita di una missione sociale, politica nel senso più ampio. Ascoltare la Merchant che interpreta i tempi duri (“hard times”) di una canzone della “The Anthology of American Folk Music” è un invito a guardare al mondo con la stessa aspra e limpida onestà: non ci si può avvicinare a queste canzoni, cantate e suonate in questo modo, senza rispondere al loro richiamo.
Anche perché la Merchant ha una band capace di imbastire un suono che è tanto sobrio quanto saldo, perfetto per accompagnare una voce che porta in sé la sensualità di un’amante matura e la fierezza di una matrona.
Su tutte vale come esempio l’iniziale “Sally Ann” per il modo con cui fisarmonica, fiddle e steel sollevano il pezzo, tirando letteralmente verso l’alto il suono: un traditional che spinge e provoca brividi come succede molto, molto raramente. Altrettanto si potrebbe dire dell’aria celtica che avvolge “Crazy Man Michael”, del gospel sussurrato che accompagna i movimenti migratori di “Owensboro” e avanti fino a stilare una lista di arrangiamenti che esaltano per finezza, dignità e profondità.
L’elenco però risulterebbe inutile per capire la direzione di un disco, che va oltre le sue singole canzoni. E centra in pieno un obiettivo che è “folk”: oggi più che mai.

Track List

  • Sally Ann|
  • Which Side Are You On?|
  • Crazy Man Michael|
  • Diver Boy|
  • Weeping Pilgrim|
  • Soldier Soldier|
  • Bury Me Under The Weeping Willow|
  • House Carpenter|
  • Owensboro|
  • Down On Penny’s Farm|
  • Poor Wayfaring Stranger

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