Natalie Merchant

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Natalie Merchant Special 8 Marzo 2010

08/03/2010 di Alessandro Passarelli-Pula

#Natalie Merchant

Le donne, le voci e la sensibilità dell’universo femminile in musica

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*Nel 1995 Natalie Merchant, ex cantante dei 10,000 Maniacs, inizia il suo affascinante percorso solista che ahimè non la vede più protagonista da circa sette anni. L’artista newyorchese è una delle voci femminili più ammalianti in circolazione, il suo timbro caldo, espressivo e dalla grana spessa par essere l’avatar femminile di quello ´vedderiano´. Autrice dal grande talento musicale e narrativo (definita ´la Emily Dickinson della musica pop´), la Merchant scandaglia con disinvoltura generi disparati che trovano la loro sublimazione nel suo lavoro più vario, ´Motherland´: reggae contaminati da arie arabeggianti, struggenti ballate folk quali la title-track e pop song ornate da soli di chitarre mariachi. Natalie non ha segnato lo scorso decennio dal punto di vista quantitativo, ma sicuramente nel primo lustro del suddetto ha prodotto quelli che sono i suoi album più maturi: ´Motherland´, appunto, datato 2001, e ´The House Carpenter´s Daughter´, del 2003. Quest’ultima è un’opera di rara profondità: una raccolta di cover (´Which Side Are You On?´-Florence Reece, ´Bury Me Under The Weeping Willow´-Carter Family…) e traditional, rivisitati con un gusto ed una sensibilità fuori dal comune. Un album prezioso non solo per la sua manifesta bellezza, ma anche per il certosino lavoro di ricerca d’archivio portato a termine dalla stessa Natalie, dotato anche di un booklet ricchissimo d’informazioni sull’antica origine dei brani. Uno dei dischi dello scorso decennio a giudizio del sottoscritto.