Molecola Protovisioni
2023 - Tazzina Dischi
#Molecola#Italiana#Alternative #techno-pop #Elettronica #idm
Producer umbro attivissimo, e dal pedigree già impreziosito dai ruoli di prim’ordine, con cui griffa colonne sonore del cinema italiano, molecola rovista ancora fra le matasse di un pop elettronico ormai adulto.
A sigillarne tale maturità, depone un sempre più controllato e prospettico impiego di spigolose geometrie techno, fagocitate da una progressiva e radicata configurazione di impronta intelligent dance music.
Congegno sonoro spesso pletorico ed esuberante, ben stemperato dall’utilizzo col compasso di sistemi modulari analogici, a non concedere perciò sbavature, e semmai sul punto di smussare gli angoli più austeri della Detroit di Terrence Dixion e Stallone The Reducer. Teoria portata un po’ a spasso e applicata a dovere, con Dopamina, Primo In Orbita (una dedica a Jurij Gagarin) e Ossidoriduzione (che accarezza l’idea della trance da reflusso acido di Earth Trax).
Pennellate di idm qua e là, substrato epidermico del disco tutto, a non risparmiare nemmeno il circospetto avanzare di Perseide, ricognizione prossima ai territori di Jacques Green e Special Request.
Nei recinti di un’elettronica dai contorni definiti, l’autore vede innescarsi all’orizzonte, ma forse anche più in qua, la collisione mai fortuita fra avanguardie e forma-canzone, adottando la vocalità propria e quella di Alessia Sbordoni (alias Romi) in cinque composizioni su sette.
E, nell’impazienza di addomesticare come può, come sa, una prammatica sperimentale, il producer ne concilia gli effetti al suddetto formato. Da Detroit a Berlino passa un attimo: in Biosintesi e Atomo Solitario lo svagato canto banchetta anarchicamente nella selva dei Moderat, fluttuando sulle agitate altalene di glitch e groove sostenuti.
Ulteriore prova che saggia le elaborate mire di molecola, nel tentativo di stabilizzare gli assetti di due universi paralleli. E sfidando perciò, pur se nel vischio di filtri e modulazioni vocali, il vuoto gravitazionale di metriche della lingua italiana. Con tutto il fascino che ne comporta, e il coraggio anche, fissa dimora in un progetto esigente, per nulla adagiato sul traguardo acquisito, casomai pronto a scattare dai blocchi di nuove e allettanti partenze.