Max Meazza Together Like a Car Crash
2018 - Desolation Angel
Shaving The Car, questo il titolo dell’ìalbum, è un’esordio abbagliante. Belle canzoni ed eccelenti arrangiamenti che contribuiscono ad imporre Meazza all’attenzione del pubblico più attento. Il disco ha un afflato suadente ed irresistibile, guidato da canzoni quali l’iniziale The Long Goodbye, Highway 101, Duffle Jim, Holidays. Il disco mantiene un’impostazione molto west coast oriented, ma appaiono evidenti anche altre influenze derivanti da ascolti quali quelli di Michael Franks con una sorta di Fusion che porta Shaving The Car ad essere l’album preferito di Meazza per molti anni. Da quel momento la carriera solista di Max si è sviluppata attraverso diversi album, che hanno sempre avuto riscontro da parte di un pubblico ahimè, fattosi esiguo, tanto da convincere Max che il nuovo disco dovesse essere pubblicato sulo in formato digitale. Per chi scrive una decisione difficile da accettare, ma non certo priva di logica.
L’automobile scintillante di lavaggio del primo album, ne ha percorsa di strada. Oggi le due ragazze che la guidano potrebbero ricordare Thema e Louise, pronte a rimettersi in viaggio verso chissà cosa, su un’auto che mostra i segni di un tempo inesorabile. Ma se la copertina può suscitare queste sensazioni, la musica ci conforta con la conferma che, anche questa volta, Meazza è riuscito a regalarci un disco di scintillante bellezza. La ricetta rimane più o meno invariata, ma le canzoni ci sono anche questa volta. Si comincia dalla title track che si avvale della collaborazione della biondissima Allie Keck, americana avviata alla musica dalla passione del padre per gente quali Eagles e Jackson Browne. Allie è una fan della grande Ami Winehouse, ed ha esordito con un EP, intitolato Kiss And Tell, lo scorso anno che l’ha portata a firmare per la RL Records, label di Grosse Pointe, Michigan, stato d’orgine della Keck. Se siete curiosi potete trovarlo su Spotify. Di Pascanel (Get Back Home) di John Martyn vi abbiamo già parlato la scorsa estate in occasione della sua pubblicazione. Pezzo tratto da Glorious Fool, pubblicato nel 1981, vedeva la fattiva partecipazione di Phil Collins cosi come era avvenuto per Grace and Danger dell’anno precedente. Questa versione di Max Meazza è un piccolo capolavoro che rende omaggio a Martyn con una versione semplicemente meravigliosa. Da sottilineare il grande lavoro dell’eccellente Nicola Demontis, che suona tutti gli strumenti. Lonely vede accanto a Max, Alisa Joe, cantante R&B/Pop proveniente da Philadelphia e Leonard Wolf, oltre a Demontis alla chitarra.
Il pezzo mi pare il meno convincete della raccolta, essendo un pezzo Pop senza picchi particolari tali da farlo ricordare. Oltremodo la voce della Joe non ha caratteristiche particolari che rendano indimenticabile la sua performance. Musicalmente ottimo il lavoro di Wolf, uno che ha un curriculum impressionante e molto vario. Ma la grande lacuna della canzone risiede nella mancanza della voce di Max che riesce sempre a dare un imprinting particolare ai pezzi. A riportare tutto a casa, ecco arrivare un’altra perla come The Baating of Your Wings, splendida per costruzione, classica e nello stile di Meazza, ma con un bellissimo solo di chitarra acustica di Nicola Demontis. Feel You In My Bones è un’altro bel pezzo dove il ruolo del tappeto sonoro costruito per la canzone, qui nelle mani di Leonard Wolf, ha un ruolo fondamentale con il notevole drumming, ed i passaggi tra elettrica e rhodes sono rimarchevoli. Falling In The Dark non sembra avere il passo delle composizioni migliori di Meazza. Testo sofferto ma è la costruzione musicale a rendere il pezzo, a mio personale avviso, non del tutto riuscito. Nettamente meglio la succesiva Jil Sander Sun (Drivin’ on the coast, the radio plaays Micheal Franks….), ballata nostalgica suonata in punta di chitarra e synth da Max che nella sua scarna semplicità è un piccolo gioiellino. Solid Air, ancora John Martyn, una della grandi passioni di Max, vede scendere in campo un signore come Rob Tognoni alla chitarra che, in compagnia dei bravissimi Fabio Roveroni (Rhodes), Stefano Pulga (Organo), Mirko Giani Basso) ed Enrico Ferraresi alla batteria, cesallano una versione raffinatinatissima di questa celebre pezzo di Martyn. Il solo di Tognoni alla chitarra è una perla di classe unica. A chiudere le danze ci pensa A Kiss Before Sunrise, un lungo pezzo strumentale che sembra giocare molto sul piano dell’evocazione con un mood soffuso, rarefatto.
Un disco quindi che presenta lampi di classe ed una paio di pezzi piuttosto normali, ma decisamente meritevole di essere ascoltato. Per l’aquisto del disco potete rivolgervi a piattaforme come CDBaby (https://store.cdbaby.com/cd/maxmeazza25) e con $11.99, circa €10, vi portate a casa un album che merita la tutta la vostra attenzione e che per tanti potrebbe divenire parte di una soundtrack di grande fascino.