Max Meazza La Californie
2018 - La Californie Records / IRD
#Max Meazza#Rock Internazionale#Songwriting #Ben Sidran #Leonard Wolf #Gary Dayton Hill #Amber Sweeney #Ben Babylon #Joshua Kadison #Shannon Callihan #Nicola Demontis #Nick Feldman
In questo nuovo lavoro, La Californie, il nostro Max idealmente riproduce quel mondo che si affaccia al “balcone del Pacifico”, che tanto ci ha affascinato per decenni, surrogandolo con quella che senza dubbio è la California d’Europa, ovvero la Cote d’Azur, e da qui il titolo a là francese. Nel sogno, Max ci fa viaggiare sulla Grand Corniche, a bordo di una Mustang GT Cabrio dei ’70, evocando panorami mozzafiato e fresca brezza schiacciata in volto, per una sintesi perfetta della sua musica.
Per la bisogna l’artista sfodera alcune cover pescate con sapienza in repertori di compositori minori (es.: Nick Feldman, Ben Sidran, Joshua Kadison, Gary Dayton Hill ) che fa totalmente proprie nobilitandone l’impiego ma è con le canzoni a sua firma che lascia un gran segno e questo la dice lunga sulla notevole e intatta capacità di scrittura di Meazza. Ecco allora che Dark Stars una tenue e sognante ballata (ospite Leonard Wolf alle tastiere) si pone tra i classici di Max, quasi al pari della straordinaria Alaska (su West Coast Hotel, 2006), e il bluesaccio con spinte jazz Present At My Door, che il nostro canta con una voce ruvida memore di tante sigarette bruciate in passato. A seguire Insensitive, che dire, uno standard Meazziano da pelle d’oca.
Non si farebbe un buon servizio alla segnalazione del disco se non si menzionasse il demiurgo degli strepitosi arrangiamenti, scudiero da tempo di Meazza, il giovane e talentuosissimo (troppo sconosciuto!) Nicola Demontis, un trentenne fiorentino d’adozione che suona la chitarra come Knopfler, ma si occupa anche di batteria, basso e mille lavorii al synth, bello e raffinato il suo tocco chitarristico in generale, specie su Sad Clown (altro bel brano originale), grande Nicola! Di qualità anche gli ospiti, oltre al già citato Wolf, le belle voci di Amber Sweeney, Shannon Callihan e le Fender Rhodes di Ben Babylon, per un disco che può essere giusta colonna sonora delle vacanze.
Max Meazza, un bravo songwriter che ha commesso un solo errore, quello di non essersi trasferito, a metà ’70 con i suoi Pueblo, nella Promised Land, oggi avremmo, potete starne certi, una firma oltre oceano che ci farebbe gonfiare il petto per l’orgoglio, purtroppo a nulla vale che i suoi dischi siano stampati e apprezzati in Giappone!