
Mark Erelli Blindsided
2020 - Vidol
#Mark Erelli#Americana#Songwriting #Susan Cattaneo #Sadler Vaden #Kai Welch #Jamie Dick #Zachariah Hickman
Mark Erelli da Boston, Massachusetts, 46 anni il prossimo 20 giugno, arriva al momento giusto per dare una scossa al torpore del lockdown e dirci che là fuori bisogna riprendere il cammino e incanalare i sogni lungo nuovi percorsi. Oltre vent'anni di carriera e dodici dischi autografi, comprensivi di una collaborazione a quattro mani con l'amico Jeffrey Foucault, non sono valse il tanto auspicato salto in avanti per il bravo Mark. Il suo nome è sempre rimasto confinato nelle retrovie degli artisti di culto, i cosiddetti outsiders tanto apprezzati da una certa fetta di pubblico e addetti ai lavori. Questa volta pare però essere la volta buona e allora via con il rock stradaiolo di Blindsided, un occhio strizzato a Tom Petty e l'altro a Bruce.
Can't Stand Myself sfila un boogie blues dalla tasca di Bo Diddley, mentre A Little Kindness abbraccia una ballad ariosa e vibrante. È evidente come Tom Petty e i Byrds fungono da riferimento per il versante più pop rock del suo songwriting, mentre John Prine illumina il lato intimo e da folksinger. Her Town Now, scritta insieme con Chuck Prophet, scende via veloce come una macchina senza freni lungo una strada in discesa, sostenuta da un ritornello assassino e facilmente orecchiabile. Rallenta il ritmo con l'intensa e corale Stranger's Eyes, seguita da una ballad delicata e gentile come Lost In Translation.
La firma di Susan Cattaneo, brava e apprezzata cantautrice anche lei di Boston, arricchisce The River Always Wins, che spinge di nuovo il piede sull'acceleratore in corsia di sorpasso. La voce di Mark in questo brano diventa forte e scura, con la band puntuale e ficcante nel sostenerlo. The Western Veil stende un tappeto sonoro accattivante e soffuso, invece con Rose-Colored Rearview scrive forse il pezzo migliore del disco in perfetto equilibrio tra rock e ballad, una chitarra che vola verso l'alto mentre il testo richiama Bruce "There was a time/ We all watched the same screen/ Springsteen was mainstreem/ Everybody had a hungry heart". Andiamo così verso la fine per un disco lungo il giusto e pienamente convincente, Doubt My Love e Careless sono due composizione intime e vibranti, cariche di emozioni e connotate da una venatura di nostalgia.
Mark Erelli ripone la chitarra nel fodero e sorride soddisfatto, non si volta indietro, questa volta è tornato a casa.
Sadler Vaden – guitar
Jamie Dick – drums
Kai Welch – keyboards
Zachariah Hickman -bass