Voxi do mà<small></small>
Italiana • Folk

Mandillä Voxi do mà

2024 - Autoprodotto

26/04/2024 di Tonino Bisceglia

#Mandillä#Italiana#Folk

Diciamolo subito che è grazie a Fabrizio De André che si deve il riconoscimento internazionale della lingua genovese nella canzone d'autore; così ci leviamo il pensiero. Però sarebbe ingiusto ridurre a questa considerazione tutto il patrimonio culturale che appartiene a una terra di mare che storicamente ha mescolato suoni e idiomi creando un insieme unico.

I Mandillä sono genovesi. Io sono nato a poche decine di chilometri da Genova e quindi non posso certo definirmi un corpo estraneo. Considero il loro lavoro importantissimo, perché l'elaborazione della musica e delle parole qui contenute ci definiscono per quello che siamo: un popolo di mare che assorbe le altre culture e si confronta con esse senza preconcetti, da sempre.

Certamente questo loro ultimo disco svela una alchimia di sonorità che va ben oltre la musica folk, mettendo in luce le declinazioni dei singoli musicisti: ci sono abboccamenti jazz e blues che li avvicinano a produzioni anglosassoni di gruppi storici come Fairport Convention o Pentangle e, curiosamente in alcuni tratti, persino appare l'ombra del grande e sottovalutato Bruno Lauzi.

A Nòssa apre degnamente questo album dei Mandillä; il testo pare una filastrocca da cantastorie, nello spirito della musica popolare, tra il pettegolezzo di paese e il fatto di cronaca.

Tappi de ceia invece alza il livello dell'ascolto raccontandoci la storia dolente dei ghetti ebraici. Il testo lo descrive bene quando recita: ("Tappi di cera per non sentire le parole del prete e della brava gente che fuori dalla chiesa di San Siro ci sputa addosso la sua carità. Sporco giudeo e traditore assassino di Cristo nostro Signore con i tappi di cera si sente arrivare all'improvviso solo uno schiaffo").

Santo Cristo sta nel solco della rilettura popolare delle sacre scritture, accompagnando il testo con un coro femminile che ne valorizza l'incedere. Manco un papè scivola verso la canzone d'autore tratteggiando un filo che corre tra Paolo Conte e Bruno Lauzi, e ricordandoci che la buona musica si riflette nell'acqua e nella memoria di ciascuno di noi. Chiude il disco Voxi do mà (brano che dà il titolo a questo album garbato), e lo fa con delicatezza, tutti gli strumenti entrano gradualmente, introdotti dal contrabbasso, che ne scandisce il tempo come un orologio che segna il tempo ancora da venire.

Voxi do mà vede la collaborazione di molti bravi musicisti e merita un ascolto attento. Lasciatevi accompagnare tra i sentieri a picco sul mare che salgono a ridosso di muri a secco centenari. 


 


Track List

  • A nessa
  • A pria
  • Moe adotiva
  • Sciallin
  • Tappi de ceia
  • L`estaca (A stanga)
  • Santo Cristo
  • O Testamento da Vègia
  • Manco un papè
  • Voxi do mà

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