Da o vivo<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Mandillà Da o vivo

2013 - Autoprodotto

22/09/2013 di Mario Bonanno

#Mandillà#Italiana#Canzone d`autore

Severamente vietato rispondere a chi mi legge dalle parti di Genova, sarebbe come rubare la merenda ai bambini: a chi vi fanno pensare A cità vegia, A canzon dell’amò orbo, Bocca de reuza, A rionda?, e scusate se gli accenti non sono tutti  al loro posto. Chi scrive mastica dialetti diversi da quello dei Mandillà, cresciuti all’ombra della Lanterna e dunque costretti, giocoforza, a fare i conti con Faber e il suo lascito mirabile di poesie per canzoni. Ops… mi sono tirato la zappa ai piedi, ma tanto l’attacco era pleonastico: persino nella camilleriana (e inesistente) Vigàta saprebbero che la domanda dalla quale ho preso le mosse riferisce di La città vecchia, La canzone dell’amore perduto, Bocca di rosa, Girotondo, e altre consimili madeleine di Fabrizio De Andrè, tradotte in genovese per mano, ingegno e voce da Giuseppe Avanzino (supportato da Marco Raso, fisarmonica e cori; Marco Vaccarezza, percussioni; Pierpaolo Ghirelli, chitarre; Michele Marino, contrabbasso e basso elettrico: la parentesi è lunga ma quando ci vuole ci vuole).

Come tutti i remake che si aggirano là dove osano le aquile e i geni della musica, il rischio della lesa maestà è dietro l’angolo, in agguato più o meno come Cattivik nei fumetti di Bonvi. Invece questo Da o vivo frutto di una registrazione al Lux di Sestri Levante, ne viene fuori in forma autonoma e bella che compiuta, soprattutto in quanto immune da timori reverenziali e/o complessi di inferiorità: vedi gli arrangiamenti - per una volta affatto supini a quelli della PFM; vedi gli azzeccati faccia a faccia - dialetto con dialetto - con gli originali deandreiani (A domenega, Sinan capudan pascia, A pittima); vedi l’aura d’insieme che transita di peso sul fronte del palco sonorità “da osteria” e discreto coraggio e altrettanta faccia tosta.

A mero titolo di cronaca, le ulteriori “traduzioni”  rintracciabili in scaletta sono E ancide fan o balon (Le acciughe fanno il pallone), la superba Ho visto Nina Xoà (Ho visto Nina volare, decisamente non facile), Gite ‘na carta (Gira la carta). Il disco è autoprodotto, e nessuno si meravigli: si sa come vanno le cose nel miope microcosmo (ma proprio micro micro) discografico di questi tempi.

 

Track List

  • Da o vivo

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