Mandillà Da o vivo
2013 - Autoprodotto
Come tutti i remake che si aggirano là dove osano le aquile e i geni della musica, il rischio della lesa maestà è dietro l’angolo, in agguato più o meno come Cattivik nei fumetti di Bonvi. Invece questo Da o vivo frutto di una registrazione al Lux di Sestri Levante, ne viene fuori in forma autonoma e bella che compiuta, soprattutto in quanto immune da timori reverenziali e/o complessi di inferiorità: vedi gli arrangiamenti - per una volta affatto supini a quelli della PFM; vedi gli azzeccati faccia a faccia - dialetto con dialetto - con gli originali deandreiani (A domenega, Sinan capudan pascia, A pittima); vedi l’aura d’insieme che transita di peso sul fronte del palco sonorità “da osteria” e discreto coraggio e altrettanta faccia tosta.
A mero titolo di cronaca, le ulteriori “traduzioni” rintracciabili in scaletta sono E ancide fan o balon (Le acciughe fanno il pallone), la superba Ho visto Nina Xoà (Ho visto Nina volare, decisamente non facile), Gite ‘na carta (Gira la carta). Il disco è autoprodotto, e nessuno si meravigli: si sa come vanno le cose nel miope microcosmo (ma proprio micro micro) discografico di questi tempi.