Linda Collins Choices
2024 - Urtovox Rec.
#Linda Collins#Rock Internazionale#Alternative ##indie-rock #post-rock
Sunbeams e All My World Is Around You, si intitola Choices e segue il disco d’esordio Tied.
La band, che si muove tra influenze che spaziano dal post-rock al trip hop e all’elettronica mitteleuropea, ci regala un disco che abbraccia e avvolge l’ascoltatore con la delicatezza e la bellezza commovente e poetica di sonorità curate, avvolgenti e ricche di chiaroscuri.
In arrangiamenti eleganti e di gusto sopraffino, che costruiscono atmosfere emozionanti, ci si muove tra sonorità più luminose e riff e arpeggi malinconici che spaccano il cuore a metà. Nell’album poi troviamo questa volta molto spazio alle chitarre, controcanto fondamentale e dolceamaro dei testi, denso di tante gradazioni emozionali, ma ascoltiamo anche synth che lasciano una scia distante e struggente, talora fiati dal fascino jazzato, crescendo quasi shoegaze, o bassi oscuri e notturni. Ci sono anche sonorità eteree e insieme vischiose, che crescono a ogni ascolto, rari momenti acustici (A Promise), o placidi, riflessivi e intimisti.
Da segnalare in particolare è la bellissima tavolozza di stati d’animo di A Lonely Planet, tra colori musicali cupi e tinte dalla lievità accorata, oppure il cantato agrodolce, efficace e ben focalizzato sul pezzo di Jackeyed (polistrumentista, autore, compositore e cantante, già membro degli Storylines e tra i fondatori del collettivo Megaphone) nella splendida All My World Is Around You. Il cantante interpreta qui anche la title-track Choices, della cui live session vi abbiamo presentato un video: in quel caso invece la voce è Manuela Canale.
Da ascoltare è ancora il perfetto intreccio di voci che apre Black Roses: sono quelle di Neverwhere (Michele Sarda, che viene da progetti come The Wends, Swörn e New Adventures in Lo-Fi e ricorda molto l’indie-rock americano tra anni Novanta e il presente) e quella angelica di benedetta (Sotgiu, giovanissima cantante, musicista, producer e polistrumentista). La canzone ritorna come ultima traccia del progetto in una versione in cui diventa un valzer dalle sonorità giocattolose e cinematiche.
Nei testi di Choices, versi poetici e immaginifici, il buio e la risalita, la solitudine e le debolezze, i momenti difficili che però non scalfiscono i sentimenti che contano davvero, ricordi di cui prendersi cura, paure e risentimenti da abbandonare per nuovi inizi. E inoltre armi che finalmente si possono deporre, radici di cui da giovani si è ansiosi di liberarsi, o da custodire insieme alle speranze, oppure ancora tempeste che arriveranno, sì, ma che si affronteranno insieme, giorno dopo giorno.
Questo disco è un gioiellino che emoziona: non perdetevelo.
È tornato con un secondo album il collettivo torinese dei Linda Collins, sempre aperto a nuove collaborazioni con cantanti e musicisti: anticipato dai singoli La band, che si muove tra influenze che spaziano dal post-rock al trip hop e all’elettronica mitteleuropea, ci regala un disco che abbraccia e avvolge l’ascoltatore con la delicatezza e la bellezza commovente e poetica di sonorità curate, avvolgenti e ricche di chiaroscuri.
In arrangiamenti eleganti e di gusto sopraffino, che costruiscono atmosfere emozionanti, ci si muove tra sonorità più luminose e riff e arpeggi malinconici che spaccano il cuore a metà. Nell’album poi troviamo questa volta molto spazio alle chitarre, controcanto fondamentale e dolceamaro dei testi, denso di tante gradazioni emozionali, ma ascoltiamo anche synth che lasciano una scia distante e struggente, talora fiati dal fascino jazzato, crescendo quasi shoegaze, o bassi oscuri e notturni. Ci sono anche sonorità eteree e insieme vischiose, che crescono a ogni ascolto, rari momenti acustici (A Promise), o placidi, riflessivi e intimisti.
Da segnalare in particolare è la bellissima tavolozza di stati d’animo di A Lonely Planet, tra colori musicali cupi e tinte dalla lievità accorata, oppure il cantato agrodolce, efficace e ben focalizzato sul pezzo di Jackeyed (polistrumentista, autore, compositore e cantante, già membro degli Storylines e tra i fondatori del collettivo Megaphone) nella splendida All My World Is Around You. Il cantante interpreta qui anche la title-track Choices, della cui live session vi abbiamo presentato un video: in quel caso invece la voce è Manuela Canale.
Da ascoltare è ancora il perfetto intreccio di voci che apre Black Roses: sono quelle di Neverwhere (Michele Sarda, che viene da progetti come The Wends, Swörn e New Adventures in Lo-Fi e ricorda molto l’indie-rock americano tra anni Novanta e il presente) e quella angelica di benedetta (Sotgiu, giovanissima cantante, musicista, producer e polistrumentista). La canzone ritorna come ultima traccia del progetto in una versione in cui diventa un valzer dalle sonorità giocattolose e cinematiche.
Nei testi di Choices, versi poetici e immaginifici, il buio e la risalita, la solitudine e le debolezze, i momenti difficili che però non scalfiscono i sentimenti che contano davvero, ricordi di cui prendersi cura, paure e risentimenti da abbandonare per nuovi inizi. E inoltre armi che finalmente si possono deporre, radici di cui da giovani si è ansiosi di liberarsi, o da custodire insieme alle speranze, oppure ancora tempeste che arriveranno, sì, ma che si affronteranno insieme, giorno dopo giorno.
Questo disco è un gioiellino che emoziona: non perdetevelo.