Le Strisce Hanno paura di guardarci dentro
2014 - Suonivisioni
Hanno paura di guardarci dentro è un disco che racconta tante microstorie quotidiane e le infinite incertezze dei protagonisti che si rifugiano dietro le grandi citazioni senza rendersi conto del mondo che li circonda (Beat generation, palesemente provocatoria e che non vuol far nessun paragone con la beat generation!). Il compito principale di ogni artista è quello di raccontare i tempi che corrono: il presente vuoto che parla attraverso frasi fatte e il futuro incerto, sconfinato in una dimensione lontana e ultrascientifica. Un disco sull'incertezza generazionale … forse.
Musicalmente ci troviamo di fronte ad un disco pop che si lascia ascoltare con piacere fin dal primo ascolto; sai quei motivetti che ti si insinuano in mente prestissimo? È così. Sono i testi ad avere la meglio sul suono generale del disco. Infatti fin dalla track di apertura, Nel disagio, dove troviamo una vera e propria dichiarazione di intenti, è inevitabile dare il peso necessario alle parole che rimbombano nelle orecchie. Non è un disco per ragazzini tristi, racconta quel grande caos che questo paese ci sta lasciando dentro e che adesso comincia a fare paura. Provocatori e riflessivi quanto basta, Le Strisce, osservano solo la realtà di questo mondo, dove i sogni portano solo un gran mal di testa e la meraviglia delle cose semplici e sincere sta per diventare un miraggio.Così non possono che venir fuori testi disillusi (Persa) e di denuncia (Non è destino e Ci pensi mai), sicuri che così sarà per sempre o comunque ancora per un bel po'. La sindrome di Stoccolta è un'insolita canzone d'amore, insolita anche nel suono, credo sia la più interessante musicalmente parlando; una "vera" canzone d'amore!
Un disco generazionale, sociale e di denuncia, ma anche un disco malicondico attuale e critico. Storie di vuoti immensi ma anche storie piene di amore e di voglia di vivere e lavorare, facendo mille lavori al giorno ma riuscire finalmente a guardarci (dentro). Un'interessante analisi su questi anni.
Infine un "Maurizio Cattelan, Vai affanculo!", una dedica, un omaggio a Cattelan, evidentemente molto amato da Le Strisce!