Joe Barbieri Tratto Da Una Storia Vera
2021 - Microcosmo Dischi/Warner Music Italy
Se esistesse un'autentica giustizia in ambito musicale, che premia la qualità e non solo le scelte commerciali, il napoletano Joe Barbieri avrebbe un seguito molto più ampio. E lo testimonia il suo ultimo lavoro, Tratto da una storia vera, che vanta al suo interno partecipazioni prestigiose, come quelle di Sergio Cammariere, Carmen Consoli, Tosca, Fabrizio Bosso, Mauro Ottolini, Jaques Morelenbaum.
La storia vera del titolo è quella di Barbieri, che si mette a nudo in un pugno di canzoni, che toccano le sue passioni più intense, da quella per Napoli a quella per il Napoli (celebrato nel delizioso inno Vedi Napoli E Poi Canta, con Alberto Marsico), dall'amore all'amicizia, mentre quella musicale per il Brasile è il collante che amalgama le sonorità di un disco omogeneo, pur nella diversità delle tematiche trattate e dei ritmi proposti.
La voce di Barbieri, morbida e calda, ricorda quella di Pino Daniele, che produsse due suoi dischi e
lo proclamò proprio erede; dell'indimenticabile cantautore viene proposta una suggestiva cover di Lazzari felici, in cui Barbieri riesce nel difficilissimo intento di reinterpretarne lo spirito, aggiungendo un arrangiamento di archi, che ne esalta l'impianto lirico e meditativo. Ma tutte le tracce sono permeate da un afflato sentimentale che non scade mai nel melenso o nel retorico, e si tiene a debita distanza dal neomelodico napoletano, di cui non condivide le scelte compositive e nemmeno la logica commerciale, mentre afferma con autorevolezza la matrice da melting pot del "Neapolitan Sound".
C'è invece, si diceva, tantissimo Brasile: Napoli e Bahia sono legate da un filo indissolubile, fatto di ritmo e saudade, di passione e riflessione, di nostalgia del passato e speranza nel futuro, e Barbieri è bravissimo a coglierne tutte le sfumature, con la perizia musicale, che si rivela in arrangiamenti raffinati e immediati insieme, come nella splendida In buone mani, con una Carmen Consoli in stato di grazia, mentre l'impianto smooth jazz emerge altrove, ad esempio in Tu, io e domani, che intarsia le voci di Cammariere e di Tosca alla tromba divina di Fabrizio Bosso.
Un autentico gioiello chiude il lavoro: la strumentale e dolcissima Mentre ridi, in cui le corde della chitarra e quelle dei violini costruiscono un dialogo intenso e profondo, trasportandoci in volo sul Golfo di Napoli.
Sosteniamo Joe Barbieri nel suo percorso originale e di altissima qualità; compriamo i suoi dischi; rendiamogli giustizia.
La storia vera del titolo è quella di Barbieri, che si mette a nudo in un pugno di canzoni, che toccano le sue passioni più intense, da quella per Napoli a quella per il Napoli (celebrato nel delizioso inno Vedi Napoli E Poi Canta, con Alberto Marsico), dall'amore all'amicizia, mentre quella musicale per il Brasile è il collante che amalgama le sonorità di un disco omogeneo, pur nella diversità delle tematiche trattate e dei ritmi proposti.
La voce di Barbieri, morbida e calda, ricorda quella di Pino Daniele, che produsse due suoi dischi e
lo proclamò proprio erede; dell'indimenticabile cantautore viene proposta una suggestiva cover di Lazzari felici, in cui Barbieri riesce nel difficilissimo intento di reinterpretarne lo spirito, aggiungendo un arrangiamento di archi, che ne esalta l'impianto lirico e meditativo. Ma tutte le tracce sono permeate da un afflato sentimentale che non scade mai nel melenso o nel retorico, e si tiene a debita distanza dal neomelodico napoletano, di cui non condivide le scelte compositive e nemmeno la logica commerciale, mentre afferma con autorevolezza la matrice da melting pot del "Neapolitan Sound".
C'è invece, si diceva, tantissimo Brasile: Napoli e Bahia sono legate da un filo indissolubile, fatto di ritmo e saudade, di passione e riflessione, di nostalgia del passato e speranza nel futuro, e Barbieri è bravissimo a coglierne tutte le sfumature, con la perizia musicale, che si rivela in arrangiamenti raffinati e immediati insieme, come nella splendida In buone mani, con una Carmen Consoli in stato di grazia, mentre l'impianto smooth jazz emerge altrove, ad esempio in Tu, io e domani, che intarsia le voci di Cammariere e di Tosca alla tromba divina di Fabrizio Bosso.
Un autentico gioiello chiude il lavoro: la strumentale e dolcissima Mentre ridi, in cui le corde della chitarra e quelle dei violini costruiscono un dialogo intenso e profondo, trasportandoci in volo sul Golfo di Napoli.
Sosteniamo Joe Barbieri nel suo percorso originale e di altissima qualità; compriamo i suoi dischi; rendiamogli giustizia.
