Jj Grey & Mofro Country ghetto
2007 - Alligator
Il precedente secondo album “Lochloosa” (2004) li aveva posti al centro di diverse attenzioni, tra l’altro meritate per un lavoro in grado di stupire, ricco di spunti e edificato su un suono pieno e compatto. “Country Ghetto” supera i suoi predecessori, appena ristampati dall’Alligator, e riserva con elegante semplicità momenti di notevole presa, attraverso sonorità corpose, fresche, generate con personalità su una riuscita commistione di swamp rock, funk, soul e blues.
Provare per credere a tendere l´orecchio sull’introduttiva “War” per riconoscere immediatamente nei Mofro, anche se non sono proprio degli sbarbati, dei potenziali eredi dei Black Crowes, comparazione riuscita alla grande anche in momenti più fermi come “Circles”, tra gli espisodi in cui la voce robusta e versatile di JJ Grey può tranquillamente competere con quella di Chris Robinson.
L’album nel suo insieme scivola piacevole all’ascolto, senza sbavature e difficilmente si arriva ad annoiarsi. La title track è eloquente rock blues di alta appetibilità, come del resto può conquistare la toccante “On Palastine”, un piccolo capolavoro, una ballata che va diritta al cuore e si aggiunge al soul delle nere “A Woman” e “The Sun Is Shining Down”.
Tutto suona veramente al posto giusto e dei ripetuti ascolti lo confermano. Meritano un cenno di rispetto anche le toste e calibrate sequenze di “Footsteps” e “Turpentine”, che esemplificano ancora l’alta qualità proposta, eretta anche dalla fattura e dalla presenza di musicisti come Daryl Hance (chitarre), da George Sluppick (batteria) e Adam Scone (organo).
Chiaro l’invito a puntare sui Mofro e a far proprio questo album ad ogni costo, magari iniziando a spostare il mirino da Ryan Adams e altri della stessa cerchia, su altri punti di interesse, uno su tutti quello dei Mofro.