Ila & The Happy Trees Believe It
2012 - Mokili (Edizioni Ishtar)
#Ila & The Happy Trees#Italiana#Canzone d`autore #Indie-folk
Il secondo disco della cantautrice genovese Ila è una risposta sincera e spontanea a questi quesiti. Colmo di energia positiva, ha la leggerezza di un bicchiere di acqua fresca; fa pensare all’innocenza di un bambino che guarda le cose lasciandosi meravigliare da esse: “Quando ero bambino ero in pace con il mondo, e giocavo a girotondo, quando ero bambino ero capace di creare, adesso provo ancora a volare”. Forse è questo il segreto, lo abbiamo sotto gli occhi: “The meaning of life is everywhere, and you can choose the way you wanna be”.
Believe it esce in autunno, ma la musica in esso contenuta è assolutamente primaverile. Il suono del gruppo è molto variegato, ricco di sfumature strumentali, le linee melodiche sono eleganti e immediate e non faticano a farsi ricordare. La matrice folk dei dodici brani intreccia piacevolmente il pop nei momenti più allegri e spensierati e non manca di compiere qualche incursione nella world music a partire dall’uso delle lingue, ben quattro, italiano, inglese, genovese e portoghese che danno un piglio internazionale all’operazione.
Ila, oltre a cantare, suona un po’ di tutto, chitarra, piano, kazoo e ukulele ed è affiancata da Teo Marchese (batteria e percussioni), Lorenzo Fugazza (chitarre e banjo) e Paolo Legramandi (basso). Partecipano anche un paio di ospiti, cioè la violoncellista svedese Katy Aberg in Sun, unico brano che si discosta dal tono solare del disco e, a dispetto del titolo, racconta un viggio nell’ombra e nelle proprie paure, e l’italo-portoghese Franco Cava in O çê una favola in musica cantata a due voci.
Oltre alla title track, vanno ricordate la filastrocca ironica di Tu generico, il sapore tropicale di La lingua, la scanzonata storiella di Quando ero bambino e Bolla che racchiude i versi più carini e significativi: “Come posso ancora continuare a ridere, se non ho mai imparato a piangere, ma insegnamelo tu ed io ti mostrerò i motivi per sorridere”.
Se siete stanchi di cantautori dolenti che, presa la chitarra in mano, cantano con voce dimessa le loro storie strazianti, Ila & The Happy Trees fanno per voi! Believe it vi regalerà grazia e serenità insieme a del sano ottimismo:“Look at your glass of water, it’s half full, isn’it?”