Hysterical Sublime Colour (ep)
2014 - Autoprodotto/Pirames International
La title track è forte di fraseggi sinistri e inquietanti che la rendono proprio per questo accattivante; il meglio arriva negli intermezzi strumentali dove tutto sembra girare al meglio. La connessione immediata che è balenata nella mente al primo ascolto di Gimme è stata Shadow di Wild Nothing, soprattutto per l'arrangiamento degli archi. Peccato per quel “gimme gimme gimme”, che non convince tanto come tutto il resto del pezzo. Control pecca di un falsetto non ancora sotto pieno controllo, mentre l'incedere d'inizio strofa, che sembra uscito dall'album dei Daughters, è da applausi. A chiudere questo biglietto da visita ci pensa Where, una sorta di ninna nanna che scalpita fino all'esplosione di mezzo, che si spegne ad un tratto come il sole invernale.
Tirando le somme di Colour non si può di certo dire che non faccia il suo lavoro: i suoni girano e, anche se qualche arrangiamento potrebbe essere ulteriormente asciugato, il disco si ascolta piacevolmente. Come già scritto qualche rigo più su, i presupposti per delle aspettative positive ci sono tutti. I quattro brani, sfornati dalle Officine Meccaniche di Milano, prodotti, registrati e mixati da Marco Trentacoste, sono un biglietto da visita efficace.