Giovanni Truppi 5
2020 - Universal Music Italia
In equilibrio tra una scrittura fortemente cantautorale, spesso estremamente diretta, e una solida formazione strumentale che consente la sperimentazione sonora, Truppi appare come un fluido in uno stato di quiete, omogeneizzandosi nello spazio di pensiero con la propria musica, diventando necessario, perché un musicista così mancava nel panorama italiano. Fisico, passionale nella scrittura, partendo dalle scene di intimità riflette i pensieri che solo l’istinto smuove, trasformandoli in poesia, in un’indubbia capacità compositiva che poi riesce a non far scemare nell’interpretazione, soprattutto, vocale che ci arriva appassionata, potente, a giusto sostegno dei testi. 5 sembra un organo vitale di Poesia e civiltà, soprattutto se si considera l’album come sociale e non propriamente politico, ora l’Ep diventa una naturale conseguenza di condivisione, le cinque tracce hanno come leitmotiv l’unione, la fusione, la collaborazione, le stesse cifre de Il tuo numero di telefono sono amiche del nove, è come un avere dimensione anche tramite gli altri e la loro conoscenza; 5 è un percorso che si chiude in modo circolare dalla conoscenza alla procreazione, passando dai momenti di difficoltà, portando ad un Truppi più consapevole. A conferma Calcutta si presta ad una concezione più immediata, riuscendo a trasformare Mia come se rinforzasse appieno il senso del brano, mentre Veronica Lucchesi de La rappresentante di lista in Due segreti, uno dei brani assoluti di Truppi, regala una visione femminile dell’incursione in sé stessi, come solo lei è in grado di fare, la voce muliebre per eccellenza del panorama italiano unendosi al compositore riescono a “sfiorare l’aria, le paure e i pensieri”. Analogamente Brunori Sas e Niccolò Fabi, rispettivamente in Procreare e Conoscersi in una situazione di difficoltà regalano una versione intima e, a tratti, saggia, matura dei brani, segnando una strada futura, ma sul finale Giovanni Truppi torna protagonista nel secondo inedito Il tuo numero di telefono, affermando che "mi basta sapere che esisti", come se la sola cognizione dell'atro sia già una forza; se all’inizio la notizia di sole cinque tracce aveva un po’deluso chi aspettava questo progetto, durante l’ascolto si crea una magia nella quale esistono solo i brani, che lasciano in sospensione l’ascoltatore, che si trova come al termine di un libro: totalmente immerso in ciò che ha vissuto. Il musicista campano si conferma indipendente nella scrittura con testi carichi di significati, di letture, un carisma che riesce ad andare oltre l’audio e un’interpretazione che penetra l’ascoltatore, riuscendo ad emozionare, in un’empatia che diventa fisica.