Fiorino Il masochismo provoca dipendenza
2015 - Frivola Records
I titoli, da quello dell’album, che “nasce dalla constatazione che col passare del tempo migliora la performance nel ripetere gli stessi errori, insomma, si diventa bravissimi a sbagliare” a quelli dei brani, sono spesso decisamente fuori dal comune.
Lo stornello dell’interfaccia ha un qualcosa di “impegnato” nel tono declamatorio, anche se poi si rivela più un divertissement. La buona occasione è il brano dove il gioco proustiano delle rimembranze è più palese, il pensiero va praticamente all’istante a Lucio Dalla. Amanda racconta i postumi di un amore finito, dall’ “ansia che mi coglie ogni mattina”, al “magone dalle Marche” su una delicata ossatura chitarristica. L’esca per le acciughe racconta di fragilità in attesa “mentre il cuore fa le rughe” su note calde ed intrecciate.
Verme solitario antropomorfo ironica e beffarda su sfumature reggae racconta di ragazze in fuga per l’India alla ricerca ufficialmente di se stesse. Senso di colpa ha un sapore anni ’60 mentre striglia il senso di colpa (anche) cattolico. Mauro stende un velo folk su immagini crepuscolari; Caratteri dominanti ha un retrogusto seventies. Borghesia napoletana si apre con note intrise di mare e gioca sui contrasti e le alternanze tra morbidezze e durezze; Si chiude con Stoner di Portorotondo, con dedica agli ormeggiatori di Portorotondo.
Il masochismo provoca dipendenza è un disco composito e colorato che sale su gradini di ricordi per afferrare il futuro.