Con In capo al mondo, i tanto amati Ex-Otago inaugurano una nuova fase della loro carriera e intraprendono un nuovo viaggio. Mancano le rime del Pernazza, è vero ma non manca, di certo, l’ironia o la freschezza melodica tipica degli Otaghi. Tutto si svolge in modo più disteso, meno euforico di Mezze Stagioni, che resta comunque il disco “generazionale”: infatti se Mezze Stagioni raccontava i "drammi" e i "sogni" della generazione 2.0, In capo al mondo è un disco intimo ed introspettivo. È, in qualche modo, il viaggio, nel senso metaforico, interiore degli Ex-Otago.
Sotto un profilo prettamente sonoro, In capo al mondo, anticipata da Foglie al vento che dà molto l’idea di un tormentone (primaverile!), è un disco squisitamente pop che vive dell’anima folk della minimale e moderna Nuovo mondo e che convive con un’elettronica accennata. Le dodici canzoni che compongono il disco sono caratterizzate da un sound semplice e diretto che però non risulta essere mai banale, anzi. La track di apertura del disco è la più danzereccia, quello che ci vuole, trascorso l'inverno e con la primavera alle porte: Amico Bianco, come una filastrocca, si lascia apprezzare per i suoi giochi di parole. L’età della spesa è un momento pieno di visioni - un po’ onirico - una ricerca, una scoperta e un suono incalzante e fresco, come se il viaggio avesse inizio proprio adesso.
L’omaggio, del tutto apprezzato, alla canzone d’autore italiana, si chiama La ballata di Mentino, uno dei momenti più malinconici del viaggio. Poi finalmente arriva il pop degli Otaghi: Giovane estate è un pezzo contemporaneamente giocoso e malinconico, una canzone che fin da subito ti entra in testa, ti avvolge, ti abbraccia e ti tormenta, siamo a maggio ma non sembra che il cielo cambierà. A chiudere ci pensano due brani alquanto complessi, il primo, La tramontana che, col suo sound electro, come il vento porta via con sé molte cose belle e brutte, mentre il secondo, intimo e sferzato, è un elenco di tutte Le cose da fare.
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro e gli Ex-Otago ci hanno regalato bellissime visioni di un fantastico viaggio.