In capo al mondo<small></small>
Italiana • Pop • electro, folk

Ex-Otago In capo al mondo

2014 - Officine Ex-Otago/Audioglobe

10/05/2014 di Enza Ferrara

#Ex-Otago#Italiana#Pop #Electro #Folk

Sembra tutto pronto. È una domenica mattina e quello che serve è già al suo posto. Il sole splende alto in cielo, anche le lumache cantano e gli impiegati sorridono. Ebbene sì, è un bellissimo momento, senza la sveglia che ogni santa mattina ti ricorda che dovrai passare le tue sei ore davanti al monitor di un computer, in una gelida stanza, a primavera. Ma oggi è diverso: oggi preferisco guardare il cielo blu e non pensare a nulla (o riuscire, finalmente, a pensare ad altro!). Pronti per la partenza – e bisogna sempre esserlo -  allora. Gli scopi di un viaggio possono essere molteplici. Chi sceglie di partire e viaggiare, infatti, cerca sempre qualcosa, trova sempre qualcuno e, d’altra parte, lascia sempre qualcosa o qualcuno. L’appuntamento è In capo al mondo.

Con In capo al mondo, i tanto amati Ex-Otago inaugurano una nuova fase della loro carriera e intraprendono un nuovo viaggio. Mancano le rime del Pernazza, è vero ma non manca, di certo, l’ironia o la freschezza melodica tipica degli Otaghi. Tutto si svolge in modo più disteso, meno euforico di Mezze Stagioni, che resta comunque il disco “generazionale”: infatti se Mezze Stagioni raccontava i "drammi" e i "sogni"  della generazione 2.0, In capo al mondo è un disco intimo ed introspettivo. È, in qualche modo, il viaggio, nel senso metaforico, interiore degli Ex-Otago. 

Sotto un profilo prettamente sonoro, In capo al mondo, anticipata da Foglie al vento che dà molto l’idea di un tormentone (primaverile!), è un disco squisitamente pop che vive dell’anima folk della minimale e moderna Nuovo mondo e che convive con un’elettronica accennata. Le dodici canzoni che compongono il disco sono caratterizzate da un sound semplice e diretto che però non risulta essere mai banale, anzi. La track di apertura del disco è la più danzereccia, quello che ci vuole, trascorso l'inverno e con la primavera alle porte: Amico Bianco, come una filastrocca, si lascia apprezzare per i suoi giochi di parole. L’età della spesa è un momento pieno di visioni - un po’ onirico -  una ricerca, una scoperta e un suono incalzante e fresco, come se il viaggio avesse inizio proprio adesso.

L’omaggio, del tutto apprezzato, alla canzone d’autore italiana, si chiama La ballata di Mentino, uno dei momenti più malinconici del viaggio. Poi finalmente arriva il pop degli Otaghi: Giovane estate è un pezzo contemporaneamente giocoso e malinconico, una canzone che fin da subito ti entra in testa, ti avvolge, ti abbraccia e ti tormenta, siamo a maggio ma non sembra che il cielo cambierà. A chiudere ci pensano due brani alquanto complessi, il primo, La tramontana che, col suo sound electro, come il vento porta via con sé molte cose belle e brutte, mentre il secondo, intimo e sferzato, è un elenco di tutte Le cose da fare.

La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro e gli Ex-Otago ci hanno regalato bellissime visioni di un fantastico viaggio. 

Track List

  • AMICO BIANCO
  • L`APPUNTAMENTO
  • L`ETA` DELLA SPESA
  • NUOVO MONDO
  • FOGLIE AL VENTO
  • CHI LA DURA L`AVVENTURA
  • LA BALLATA DI MENTINO
  • GIOVANE ESTATE
  • GIAN ANTONIO
  • IL BALLO DI NICOLA
  • LA TRAMONTANA
  • LE COSE DA FARE

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