
Eugenio Bennato Musica del mondo
2025 - Sponda Sud &amp; Imusician
La prima tappa, raccontata dalla title track Musica nel mondo, ci porta in India, luogo dove Bennato si incontra con la band Yar Mohammad Group e insieme danno vita a un inno in cui viene evidenziato quanto l’arte e la musica siano forti veicoli d’unione tra le persone. Il secondo viaggio rompe i confini del tempo e ci porta nella Calabria che vive l’Unità d’Italia: Mongiana è una dedica all’impresa siderurgica Reali Ferriere di Mongiana, chiusa nel 1860; la fabbrica, un fiore all’occhiello del Sud Italia, oggi ancora vive la decadenza dell’abbandono. A sottolineare questo suo essere divenuta monumento d’archeologia industriale sono gli archi presenti nel brano che, uniti alle sonorità folk, dipingono le sensazioni respirate nell’ammirarla e che sono figlie dell’Orchestra Sinfonica Brutia – Cosenza.
Il legame con il Sud Italia ritorna fortemente in Grande minoranza: la melodia riprende un canto popolare della provincia di Caserta e celebra una minoranza musicale del nostro tempo, che anima ed è presente nelle feste e nelle piazze della nostra penisola, contrapponendosi di fatto alla maggioranza della comunità musicale globale. Si giunge ancora alle radici in Tammorra song, un brano che, a ritmo di tammuriata, elogia la tarantella e chiunque con passione la danzi.
La nave della musica giunge nei porti di chi al mondo è considerato un ultimo: W chi non conta niente è una dedica agli ultimi della Terra e alla bellezza autentica della loro arte, che nasce dal dolore di chi è costretto ad abbandonare il proprio luogo di nascita e il legame con le proprie radici. Un’altra dedica arriva con Welcome to Napoli: un brano molto sentito dall’autore, che rivendica la bellezza e l’autenticità della propria città, problematica, ma da sempre aperta e accogliente verso il prossimo. Il brano unisce il folk e la musica mediterranea, con il giro di basso predominante. Le stesse sonorità, accompagnate dagli archi, si ritrovano in Torre Melissa: in questa canzone vengono raccontati l’altruismo e il coraggio degli abitanti della città calabrese, che nel 2019 si gettarono in mare per salvare 50 naufraghi alla deriva, riuscendo a salvarli tutti.
Una dolce e malinconica dedica alle proprie radici è Noi (persi nel sentimento), dove vengono elogiati i suoni legati alle proprie origini e l’unicità di quelle intuizioni poetiche che si contrappongono alla piattezza del mondo virtuale. Le sonorità uniscono i suoni della musica popolare e new wave, dando vita ad atmosfere musicali molto simili a quelle dei brani dei Depeche Mode. Le sonorità new wave si rivelano nuovamente in Limoni a Varsavia: qui viene raccontata la storia di un cuoco alchimista siciliano e di una pianta, da lui creata, in grado di resistere alle rigide temperature del Nord Europa e di colorare di giallo limone i giardini di Varsavia.
La dolcezza è struggente in Luna, brano che riporta il nome dell’appena nata nipote di Bennato e che rivendica l’amore dell’autore per la propria famiglia. La melodia è quella di una ninna nanna molto leggera, un invito a sognare che riprende le ballate tipiche del cantautorato. La forza dello stare insieme e la speranza di ritrovarsi costituiscono Notte del giorno dopo, brano in cui emergono lo stato d’isolamento del lockdown e la speranza di ritrovarsi con la gente a danzare al ritmo di un tamburo popolare, che contraddistingue il sound di questa canzone. Il disco si chiude con la voce leggera di Eugenia Bennato, figlia dell’autore, che reinterpreta con sentita delicatezza un brano composto dal padre dedicato alla città e a un noto murales che comunica l’esigenza di far vivere la pace alla capitale libanese e a tutto il Libano. La canzone è molto ritmata ed unisce gli archi, la musica mediterranea e un folk dal sapore etnico.
La nave di Eugenio Bennato salpa tra le radici del Sud Italia e il mondo, giungendo prima in India e concludendo il proprio viaggio a Beirut. Musica del mondo è un veliero che trova un porto tra le tradizioni del Sud Italia e quelle degli altri popoli del mondo, divenendo simbolo di incontro e unione con l’altro e con chiunque sia prossimo nelle nostre vite.